Leo Messi lo sognava, lo agognava. Potrà sembrare banale per uno che ha vinto tutto, che sa che il proprio nome è già scolpito tra quelli che hanno fatto la storia del calcio. Eppure la Pulce voleva la Copa America e non per vantarsene nel palmares, ma perché significava regalare qualcosa al suo popolo, alle sue radici. Nel 2005 quando aveva poco più di 18 anni e ha esordito in nazionale per tutti era il nuovo Maradona. Un debutto in qualità di nuova speranza argentina, quella che poteva eguagliare i piedi di Diego e riportare l’Albiceleste sul tetto del mondo. C’avevano visto lungo. E più si andava avanti, più Leo spiazzava le difese e metteva paura, ma la Copa non arrivava. Ci sono voluti 16 anni e troppi sacrifici, ma poi è successo: ieri, 10 luglio, l’Argentina ha battuto il Brasile al Maracanã per 1 a 0 e Leo, capitano, ha realizzato quel sogno, forse l’ultimo ancora nel cassetto.

Copa America: l’Argentina batte il Brasile grazie alla rete di Di Maria al 22′ del primo tempo

Dopo 28 lunghi anni l’Argentina ha trionfato in Copa America. Il Brasile si è fatto soffiare la vittoria in casa da un’argentina affamata che si è portata in vantaggio al 22′ del primo tempo grazie alla rete di Ángel Di Maria, attualmente in forza al Paris Saint Germain. Un match duro; non è un caso che il primo cartellino giallo sia arrivato al 3′. Il Brasile ha fatto il possibile per rimediare all’errore di valutazione di Thiago Silva da cui poi è scaturito il gol di Di Maria, ma a parte la conclusione poco pericolosa di Casemiro c’è poco da raccontare. L’Albiceleste ha difeso il risultato con perseveranza e al triplice fischio finale: “campeones”. L’Argentina in festa la dedica a Diego Armando Maradona, che non ha fatto in tempo a esserci; forse qualcuno ha voluto che avesse una visuale privilegiata, dall’alto. Il Brasile amareggiato vede sfumare il Pallone d’Oro per Neymar e la possibilità di gioire in casa propria.