Un “accordo molto importante, qualche mio collega ha detto ‘storico’” sul piano per la tassazione delle multinazionali con una tassa minima (15%) e una ripartizione degli utili nei paesi in cui questi giganti operano. E’ il ministro dell’Economia, Daniele Franco, da padrone di casa del G20 delle Finanze in corso dall’8 luglio ad oggi a Venezia, ad annunciarlo in conferenza stampa. Gli fa eco, per la soddisfazione di un accordo trovato in Italia, Paolo Gentiloni, Commissario UE all’Economia, anche egli presente ai lavori insieme a tutti i ministri delle Finanze, i Governatori delle Banche centrali e i decisori economici strategici dei 20 paesi più sviluppati:
Orgoglioso di partecipare a una giornata storica. Accordo per una riforma della tassazione globale. #G20 a presidenza italiana #Venezia pic.twitter.com/Kx4Qxx10FT
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) July 10, 2021
La chiosa arriva infine dalla perentoria dichiarazione ufficiale della segretaria di Stato Usa al Tesoro, Janet Yellen: “Gli incontri del G20 sono stati una conferma: il mondo è pronto a far finire la corsa al ribasso della tassazione delle grandi imprese, e c’è un grande consenso su come farlo, con una minimum tax globale almeno del 15%. Su questo, 131 nazioni, rappresentanti per più del 90% dell’economia globale, sono d’accordo. Il mondo ora deve muoversi velocemente per concludere l’accordo“.
Tre paesi Ocse contrari o da convincere
Ora c’è tempo fino ad ottobre per l’azione dei leader di Governo del G20 per convincere quei paesi che fino a ora hanno detto no all’accordo su una riforma della fiscalità internazionale nella direzione della minimum global tax, accordo tra i 20 paesi che “rappresentano oltre 90% del Pil mondiale” come ha sottolineato il ministro Franco e quindi capace di mettere “un po’ di pressione su tutti gli altri rispetto alla possibilità di unirsi allo sforzo collettivo“. Dei 7 Paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) sono in tre a non aver firmato l’intesa: Ungheria, Estonia e Irlanda.
Andamento economico globale e cambiamento climatico
A fornire un quadro dell’andamento e dello stato dell’economia mondiale è lo stesso titolare di XX Settembre Daniele Franco: “Dall’ultima riunione di aprile di certo l’outlook economico è migliorato, soprattutto in alcuni Paesi sviluppati. Questo è legato ai progressi nella vaccinazione e al supporto alle politiche. In questo momento c’è irregolarità dal punto di vista della distribuzione, ci sono alcuni Paesi più arretrati e c’è timore per le nuove varianti. Abbiamo però reiterato il nostro impegno per l’uso di tutti gli strumenti disponibili finché sarà necessario per supportare la ripresa“.
Il confronto tra esperti e decisori politici in ambito finanziario ha affrontato anche il tema del cambiamento climatico e come sia “cruciale avere dati trasparenti, affidabili e paragonabili sul tema del rischio climatico” – come ha il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco perché – “Abbiamo una ‘road map’ pluriennale sulla finanza sostenibile per affrontare il cambiamento climatico, ma anche oltre, se pensiamo alla sostenibilità delle nostre economie“. Il numero 1 di Bankitalia ha poi sottolineato quanto il nostro Paese e non solo abbiamo imparato dalla pandemia: “resteranno cicatrici che avranno un impatto sui consumi e sulle nostre abitudini … La vaccinazione è importante, ma la transizione lo è ancora di più, dobbiamo essere pronti a realizzare obiettivi per una normalità che non sarà la stessa“.