“Durante la stagione su erba, sfortunatamente ho avuto una ricaduta al mio ginocchio e ho accettato il fatto di dover rinunciare alle Olimpiadi di Tokyo. Sono enormemente deluso, perché ogni volta che ho rappresentato la Svizzera è stato un onore e uno dei punti più alti della mia carriera. Ho già cominciato la rieducazione nella speranza di tornare a giocare nel circuito entro la fine dell’estate. Auguro buona fortuna a tutta la squadra svizzera e tiferò in modo sfegatato da lontano. Come sempre, Forza Svizzera! ?? ? ??”
Ha scelto i propri social Roger Federer per dare l’annuncio ufficiale del forfait ai Giochi di Tokio2020. Una doccia gelata per il campionissimo di Basilea, la Svizzera e gli amanti tutti del tennis. Le prossime Olimpiadi, quindi, rinviate per la pandemia prima, saranno senza pubblico e senza quello che è considerato il più grande tennista di tutti i tempi.
Presenze in carriera del campione svizzero alle Olimpiadi
Il fuoriclasse elvetico ha sempre compiuto tutti gli sforzi possibili per essere presente come portacolori della sua nazione, tanto da vantare la prima presenza ai Giochi ad inizio di questo millennio a Sydney 2000, dove si classifica quarto, a soli 19 anni.
Quattro anni dopo ad Atene 2004 viene eliminato al secondo turno per mano del ceco Tomáš Berdych.
A Pechino 2008 viene scelto come portabandiera della Svizzera: la cerimonia d’apertura avviene il giorno del suo compleanno l’8 agosto; anche se in singolare esce ai quarti contro James Blake, in doppio arriva la medaglia d’oro in coppia con il connazionale Stan Wawrinka.
A Londra 2012 perde in finale sull’erba di Wimbledon contro Andy Murray ed arriva la medaglia d’argento. In semifinale sancisce il record di durata di un match olimpico al meglio dei tre set in 4h e 26′ sconfiggendo Juan Martin Del Potro.
L’edizione di Rio2016 erano unico forfait in carriera prima di oggi. La pandemia e il rinvio di Tokio 2020 aveva di fatto concesso un anno di tempo in più all’ex n.1 del mondo, per recuperare dal grave infortunio al ginocchio destro, operato due volte. Non è bastato; come non è bastato il ritiro precauzionale al Roland Garros lo scorso maggio proprio contro il nostro Matteo Berrettini per preparare al meglio Wimbledon e la volata olimpica, alla ricerca di un titolo, uno dei pochissimi che non ha mai conquistato.
Gli altri forfait spianano la strada a Berrettini in tabellone
E parliamo ancora una volta di Matteo Berrettini, che 24 ore dopo la finale persa a Wimbledon, è stato portato in trionfo dalla folla insieme alla nostra Nazionale di Calcio Campione d’Europa.
Presente nel tabellone ancora il n.1 del mondo Novak Djokovic che potrebbe tentare Grand Slam d’Oro, la conquista in carriera dei 4 major e della medaglia più ambita. Nella storia ci sono riusciti solo due uomini e due donne: Rafael Nadal, Andre Agassi, Serena Williams e Steffi Graf. Proprio Fräulein Forehand (Miss Dritto) come era nota la campionessa tedesca, è stata l’unica atleta nella storia (nessun uomo c’è mai riuscito!) a conquistare questo ambitissimo traguardo in un solo anno, il 1988 (anno in cui il tennis fece ritorno tra le discipline Olimpiche dopo lo stop avvenuto nel 1928).
La squadra italiana oltre che dal campione romano sarà composta da Fabio Fognini, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti che ha preso il posto di Jannik Sinner, out per scelta tecnica. In questi giorni di grandi traguardi, forse proprio il sacrificio e il dispiacere di un campione assoluto come Roger Federer, deve spingere noi tifosi del tennis azzurro a sognare una prima, storia medaglia per l’Italia.
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