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Venezia, stop alle grandi navi dal 1 agosto: crociere espulse da San Marco e Giudecca

La decisione del Governo Draghi approvata per decreto. Previsti indennizzi per le aziende dell'indotto e per i lavoratori

Fra poco più di due settimane, con l’inizio del mese di agosto, scatterà lo stop al transito delle grandi navi a Venezia. Le navi da crociera, autentiche cittadelle del mare con migliaia di passeggeri a bordo, non potranno più passare a poche decine di metri da Piazza San Marco e lungo il Canale della Giudecca. Lo stabilisce il decreto legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato il 13 luglio. Le grandi navi potranno attraccare provvisoriamente al porto di Marghera. Si prevedono risarcimenti per le imprese locali dell’indotto, economicamente danneggiate da questa decisione.

Incidenti sfiorati

La norma del Governo Draghi giunge dopo anni di stop and go per quanto riguarda il problema delle grandi navi nella città lagunare. Non è la prima volta che si istituisce il divieto di passaggio, poi saltato a colpi di ricorsi in tribunale. Non di rado si sono sfiorati gravi incidenti a San Marco. Come avvenne il 7 luglio 2019 quando, durante una burrasca di grandine e vento, la nave Costa Deliziosa di Costa Crociere sbandò poco oltre il bacino San Marco rischiando di finire contro la riva. In quel frangente drammatico la grande nave sfiorò uno yacht ancorato in riva Sette Martiri ma anche altre imbarcazioni del servizio pubblico di trasporto.

Braccio di ferro

Quello delle grandi navi a Venezia è da tempo un caso scottante. Si fronteggiano due opposti schieramenti. Da un lato esponenti politici, ambientalisti e istituzioni favorevoli alla difesa dell’unicità di Venezia nel mondo anche a costo di penalizzare il turismo di massa. Dall’altro categorie produttive, gruppi sociali e ambienti economici che non intendono rinunciare al business portato dalle grandi navi in città, malgrado i danni all’ambiente e alla fragilità della Serenissima che il passaggio dei colossi del mare comporta.

Le navi bloccate

Adesso il provvedimento dell’esecutivo Draghi istituisce il divieto di navigazione a Venezia e nelle vie marittime definite di interesse culturale. Lo stop vale per le navi con almeno una di queste caratteristiche: più di 25.000 tonnellate di stazza lorda; più di 180 metri di lunghezza; più di 35 metri di altezza; produzione di zolfo superiore allo 0,1%. Le navi di altro genere, e che sono dunque considerate ‘sostenibili’, potranno continuare ad attraccare: si tratta di navi da crociera da circa 200 passeggeri. Infine si prevede, come detto, un fondo per garantire un contributo alle aziende dell’indotto e ai lavoratori penalizzati economicamente dal mancato arrivo a Venezia delle gigantesche imbarcazioni.

“Giorno storico”

L’approvazione del decreto fa di questa “davvero una giornata importante” ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini. “Non è esagerato definirla storica – ha sottolineato – perché dopo anni di attesa dal primo agosto non passeranno più grandi navi davanti San Marco e il canale della Giudecca“. “Una decisione attesa dall’Unesco e da tutti coloro che sono stati a Venezia e che sono rimasti stravolti dalla grandezza di queste navi passare nel luogo più fragile è bello del mondo.” Al tempo stesso, ha fatto sapere la Presidenza del Consiglio, si concluderà prima possibile il completamento del Mose – il sistema di paratie mobili per fermare l’alta marea in laguna atteso da 35 anni – e si realizzerà in tempi brevi l’Autorità della Laguna con il ripristino del Magistrato alle acque.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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