Tra le voci più autorevoli della comicità italiana, Renato Pozzetto è senza dubbio anche una delle più fantasiose. Dotato di un particolare senso dell’umorismo, a tratti ‘surreale’, il comico e cabarettista milanese compie oggi 14 luglio 81 anni. Attori versatile, approda al grande schermo con Per amare Ofelia, diretta da Flavio Mogherini nel 1974.

Da allora, Renato Pozzetto si specializza principalmente nel genere a lui più congeniale, la commedia, offrendo tuttavia interpretazioni di grande spessore drammatico. È il caso del recente Lei mi parla ancora, per la regia di Pupi Avati e distribuito in esclusiva su Sky Cinema. La pellicola, inoltre, gli ha permesso di ricevere una candidatura come Miglior Attore Protagonista ai David di Donatello 2021. Insomma, una carriera di successi, dalla quale è imprescindibile la presenza di Aurelio Ponzoni, detto Cochi, l’altra metà del celebre duo comico Cochi e Renato.

Renato Pozzetto, dal cabaret con Cochi e Renato al grande schermo

Renato Pozzetto nasce a Milano il 14 luglio 1940, ma trascorre i primi anni della sua vita a Gemonio, in provincia di Varese. Nel 1946 torna nel capoluogo lombardo, dove si stabilisce con la famiglia. Studia presso l’istituto tecnico per geometri Carlo Cattaneo ed è qui che incontra, per la prima volta, Aurelio Ponzoni. A partire dal 1964 i due si esibiscono insieme come Cochi e Renato, esordendo all’Osteria dell’Oca. In seguito, eseguono i loro numeri da cabaret presso il Cab 64, approdando poi al Derby, storico locale milanese. Di qui il duo comico acquisisce una notevole fama, tanto da guadagnarsi le attenzioni del piccolo schermo. La Rai, infatti, li corteggia facendoli diventare sia conduttori che protagonisti di trasmissioni di successo. Sono gli anni di Quelli della domenica (1968), Il buono e il cattivo (1972) e Canzonissima nel 1974.

Al contempo, grazie al loro stile semplice, ma caratterizzato da una certa componente poetica, Cochi e Renato, in collaborazione con Enzo Jannacci, incidono alcune canzoni tra cui la celebre E la vita, la vita. All’apice del successo, tuttavia, Renato Pozzetto decide di seguire la carriera da solista approdando sul grande schermo. Anche al cinema, infatti, il comico mostra la sua particolare cifra stilistica, fondata su una forte mimica. Il suo umorismo gli permette, inoltre, di coniugare situazioni surreali alla commedia all’italiana, ormai genere di punta degli anni Settanta/ Ottanta. Per Pozzetto è il periodo di La poliziotta (diretto da Steno nel 1974, al fianco di Mariangela Melato), di A mezzanotte va la ronda del piacere, per la regia di Marcello Fondato, che vede recitare Renato Pozzetto al fianco di Giancarlo Giannini, Monica Vitti e Claudia Cardinale. In breve, diventa dunque uno dei volti più rappresentativi della commedia italiana sul grande schermo.

Renato Pozzetto e il curioso caso del “remake” di Tom Hanks

La carriera di Renato Pozzetto, tuttavia, è legata anche a una curiosa coincidenza che lo vede in qualche modo connesso a Tom Hanks. Nel 1987 sugli schermi italiani è approdata la commedia fantastica Da Grande scritta e diretta da Franco Amurri e Stefano Sudriè. La pellicola, che vede il comico milanese interpretare il ruolo di un bambino che, improvvisamente, si risveglia nel corpo di un adulto, ha una trama molto simile a quella di Big. Diretto da Penny Marshall e distribuito nel 1988, il film ha come protagonista il due volte Premio Oscar Tom Hanks, che proprio per la pellicola in questione ha ricevuto la prima nomination alla statuetta. La somiglianza e i tempi ravvicinati hanno fatto pensare ad un remake mai dichiarato, su cui lo stesso Amurri – ex compagno di Susan Sarandon, con la quale era fidanzato in quel periodo – è stato tirato in ballo.

Alla fine, tuttavia, la misteriosa casualità tra le due pellicole, da una trama simile e dai tempi ravvicinati, non è mai stata chiarita del tutto. Certo è che Susan Sarandon non c’entrasse niente nella diffusione del soggetto. In effetti, le riprese sono iniziate in periodi quasi analoghi – Da Grande nel maggio 1987 mentre Big nel settembre dello stesso anno – un lasso di tempo troppo ristretto per pensare ad un remake. Insomma, Renato Pozzetto avrebbe potuto sbancare anche ad Hollywood, dunque. Non si può dire, tuttavia, che anche qui non abbia trovato la sua fama, anche se tutta nostrana.

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