È arrivata ieri, 14 luglio, la notizia della candidatura di Guido Oldani, poeta e autore del manifesto letterario Il Realismo Terminale, al Premio Nobel per la Letteratura 2021. La candidatura è stata sottoscritta dall’editore Fiorenza Mursia e da intellettuali di tutto il mondo. Tra questi Giuseppe Langella, Caterina Verbaro, Daniele Maria Pegorari, Daniela Carmosino. E ancora la presidente della fondazione di poesia ‘Il Fiore’ Giuseppina Caramella, l’artista svedese Françoise Ribeyrolles-Marcus, i poeti cinesi Jidi Majia e Gao Xing, il russo Gennadij Šlapunov, presidente della Fondazione per il dialogo eurasiatico tra culture e civiltà, lo statunitense Major Jackson e il sudafricano Zolani Mkiva.
Si apprende che Oldani sia stato proposto perché il suo Realismo Terminale è: “una tendenza letteraria di portata planetaria, aperta alle più varie forme espressive, che ambisce ad essere la rappresentazione critica e ironica della civiltà globalizzata degli anni Duemila, interpretando e descrivendo quegli aspetti del divenire storico-sociale che maggiormente caratterizzano il nostro tempo, tanto da poter essere additati come i suoi esiti più tipici e rappresentativi. Esso nasce, infatti, nella mente di Oldani, dall’osservazione di alcuni fatti macroscopici che si stanno verificando su scala mondiale e delle trasformazioni antropologiche che stanno generando, quasi in contemporanea, un po’ dappertutto, nell’Occidente più avanzato come nei Paesi in via di sviluppo”.
Guido Oldani è nato nel 1947 a Melegnano, in provincia di Milano. Ha da sempre mostrato una propensione verso le sfumature inesplorate della letteratura; Acta Anatomica ha pubblicato le sue ricerche scientifiche in merito. Nel 2000 ha partecipato al convegno Varcar frontiere, a Losanna, in cui ha attaccato l’insufficiente espressione della realtà, osservata attraverso gli attriti di popoli, religioni, oggetti nella poesia. Ha collaborato e talvolta collabora ancora con Avvenire, La Stampa e Affari Italiani. Per Mursia nel 2010 ha pubblicato il Realismo Terminale, visione della poesia e del mondo (la natura è sempre più simile agli oggetti), con il ha dato vita all’omonimo movimento letterario e artistico internazionale.
La lavatrice (di Oldani, dalla raccolta Il cielo di lardo)
la centrifuga gira come un mondo
e i suoi abitanti sono gli indumenti
riposti dalla coppia dei congiunti.
si avvinghiano bagnati in un groviglio
i rispettivi panni in capriola,
sono rimasti questi i soli amanti,
quegli altri se si afferrano è alla gola
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