Valentino Des Ateliers: va in scena un sogno sull’Arsenale di Venezia
Il dialogo creativo tra arte e moda di Pierpaolo Piccioli con 82 look e 17 artisti internazionali
Il fascino struggente e malinconico della Laguna, accostamenti di colori sublimi e poetici, copricapi di piume che ondeggiano nel vento. La sfilata Valentino Des Ateliers è magia pura. Un racconto valorizzato dal tramonto sul mare, dalla voce vibrante della cantante londinese Cosima che si esibisce dal vivo, da un sorprendente gruppo di grandi abiti da ballo che chiudono lo spettacolo e da ospiti rapiti dalla suggestione, vestiti tutti rigorosamente di bianco che diventano parte dell’installazione. L’acqua si riflette sui vestiti lunghi che incedono lungo alle Gaggiandre, l’antica struttura del tardo Cinquecento sospesa tra sogno e realtà sull‘Arsenale di Venezia. La scelta della poetica location si deve alla mente del talentuoso Direttore Creativo, Pierpaolo Piccioli, che afferma:
“Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio: era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, e inoltre si tratta di un contesto nel quale non aggiungere o togliere nulla: la luce e la potenza di Venezia sono la cornice perfetta nella quale immergere il mio lavoro.” Silhouette di estrema semplicità indossate persino dalla top model, icona della Casa, Mariacarla Boscono, che raccontano lo chic senza tempo. Gli abiti Valentino Haute Couture Autunno/Inverno 2021-2022 incedono di fronte all’istallazione Idee di pietra-Olmo, di Chus Martinez, creata per la Biennale Architettura 2021.
Valentino Des Ateliers: il dialogo creativo tra moda e pittura di Pierpaolo Piccioli
“La pittura sta all’arte contemporanea come la Haute Couture sta alla moda“. E’ questo l’assunto di Piccioli che muove la nuova collezione Valentino Des Ateliers. Ed è proprio l’Atelier che diviene il luogo della realizzazione, della traduzione di un desiderio. Una narrativa stilistica che appare un crocevia perfetto tra moda e arte, che fa della creatività il punto d’incontro, e che il couturier ha riunito in una inedita factory, collaborando con 17 artisti di tutto il mondo, in gran parte pittori. Pierpaolo Piccioli e il curatore Gianluigi Ricuperati hanno amalgamato una sinfonia di anime, menti e creativi diversi. La collezione Valentino Des Ateliers mette in scena 22 vestiti creati dal dialogo del designer con gli artisti, 82 per l’intera collezione. Sulla passerella, allestita a filo d’acqua, si alternano look interscambiabili maschili e femminili.
“La moda non è ‘arte’, perché quest’ultima basta a se stessa mentre la prima ha sempre uno scopo, una funzione, un utilizzo. Riconoscere le differenze è il primo passo per istruire un ascolto reciproco, fatto di curiosità, entusiasmo e rispetto. Questo ascolto ha bisogno di tempo, proprio come l’Alta Moda e in fondo anche come l’arte. Infatti la maturazione del progetto è stata lenta, un ritmo forse inusuale per il nostro mondo, ma giusto e intimo per il mondo che vorrei.” – chiosa Pierpaolo Piccioli.
La collezione di alta moda celebra i codici estetici della Couture Valentino
Appaiono in passerella cappelli con piume, drappeggi e tessuti fluidi che creano movimenti ipnotici. L’idea è quella di ispirarsi al lavoro di un gruppo di artisti contemporanei, scelti insieme a Ricuperati, per creare gli abiti della collezione. Guidato dall’urgenza di costruire una comunità di artefici intorno alla Maison Valentino, convinto che la pittura stia all’arte contemporanea come la Haute Couture alla moda, Pierpaolo Piccioli porta in Atelier un gruppo di pittori di ogni età, provenienza, inclinazione estetica, e li coinvolge in un dialogo che si scrive per sempre sulla pelle degli abiti, trasmutandone le superfici, dando tridimensionalità a ciò che è pensato per vivere su un supporto a due dimensioni, animando nel movimento ciò che è immaginato per essere osservato e contemplato.
Si alternano vestiti lunghi dai colori forti, nell’ultima uscita una cappa sovrapposta ad un abito evidenzia la silhouette. Lo stilista offre un nuovo punto di vista in cui il virtuosismo delle lavorazioni si dissolve in una leggerezza ineffabile e senza sforzo. La palette cromatica degli abiti da sera si tinge di colori insoliti, anziché i classici primari: appaiono look in turchese intenso, giallo vibrante, fucsia, corallo scintillante, bordeaux e verde mela.
Joel S. Allen, Benni Bosetto, Katrin Bremermann e Guglielmo Castelli sono tra i creativi impegnati nella collezione
Ed ancora: Maurizio Cilli, Danilo Correale, Luca Coser, Jamie Nares, Francis Offman, Andrea Respino, Wu Rui, Sofia Silva, Alessandro Teoldi, Patricia Treib, Malte Zenses e Kerstin Bratsch. Affidandosi al processo alchemico del lavoro di Atelier, e quindi alle mani di altri artefici, puntando su ascolto e lentezza del processo, Pierpaolo Piccioli trasla velature. Ma anche segni, pieni e vuoti in linee, tagli, gesti compositivi, coinvolgendo ciascun artista in una conversazione entre deux sull’abito stesso. Il risultato è una collezione di dialoghi nei quali dal confronto di due identità ne emerge una nuova, catturata nel vestito.
Piccioli ha sottolineato che Venezia è stata una scelta consapevole e che non avrebbe potuto esporre altrove questa nuova collezione couture. Gaggiandre è parte dell’Arsenale che ospita le Mostre Internazionali di Arte e Architettura. Qui hanno sede anche i Festival Internazionali di danza, musica e teatro della Biennale di Venezia. Un evento sponsorizzato proprio dalla Maison Valentino da sempre vicina ai valori dell’arte e della cultura. La nuova collezione mira ad essere un esperimento di volume, taglio, colore e soprattutto di collaborazione corale fra le arti, che evidenziano il tocco unico delle petites mains.
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