Tokyo 2020, licenziato il direttore artistico della cerimonia d’apertura
Kentaro Kobayashi è stato rimosso dell'incarico per una battuta sull'Olocausto. Nel frattempo i casi di Covid salgono a 91
Il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ha licenziato, nelle ultime ore, il direttore artistico della cerimonia di apertura – che si terrà domani 23 luglio – Kentaro Kobayashi. Gli è stata mossa l’accusa di aver fatto una battuta sull’Olocausto durante uno spettacolo comico nel 1998. Il Presidente del comitato, Seiko Hashimoto, ha riferito che il licenziamento di Kobayashi è avvenuto perché ha utilizzato: “un linguaggio irrispettoso su un tragico fatto storico“.
Sia Thomas Bach, Presidente del Cio (Comitato Internazionale Olimpico), sia Giovanni Malgò, Presidente del CONI, hanno sottolineato negli ultimi giorni la positività di questa manifestazione sportiva e l’importanza di viverla in un clima di totale serenità e fairplay; intenzioni che trovano riscontro nelle parole di Hashimoto. Bach, nello specifico, ha parlato di: “un momento di gioia e sollievo” che non deve essere intaccato. Alcuni giorni fa aveva inoltre dichiarato: “Il Cio non abbandona mai gli atleti e la cancellazione di Tokyo 2020 non è stata mai un’opzione. I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 daranno all’umanità fiducia nel futuro”. Tuttavia, a rendere ancora più ostico lo svolgimento in quiete dell’evento è l’aggiornamento del bollettino dei casi di Covid che riguarda addetti ai lavori e atleti.
Tokyo 2020, Kobayashi licenziato e casi Covid in aumento: tremano le Olimpiadi
Durante l’ultima settimana, Thomas Bach ha più volte riferito che il regolare svolgimento delle Olimpiadi non è in discussione. Si procederà con le gare nonostante i casi di Covid in aumento. Durante la giornata di ieri, 21 luglio, il numero era di 79 positivi, tra cui un atleta. Oggi si contano 91 casi tra le persone accreditate ai Giochi di Tokyo 2020. Tra questi altri due atleti: lo skateboarder olandese Candy Jacobs e il giocatore di ping-pong Pavel Sirucek della Repubblica Ceca. I due avevano già fatto il loro ingresso nel Villaggio Olimpico. Successivamente, a causa delle positività ai test, hanno dovuto lasciare la residenza olimpica per recarsi in un hotel e affrontare la quarantena.