Covid, milioni di over 50 non vaccinati. “No green Pass”: proteste in tutta Italia

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Con la variante Delta ormai dominante in Europa, la situazione epidemiologica italiana presenta caratteristiche fino a poco tempo fa inedite. Lo conferma l’analisi del professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss).  I ragazzi e gli adolescenti (10-19 anni) e i giovani (20-29 anni), ha spiegato Brusaferro, costituiscono “la popolazione più giovane che alimenta la crescita di nuovi casi di Coronavirus“. Dal canto suo anche l’Ema – l’agenzia europea del farmaco – adesso raccomanda di estendere l’uso del vaccino Spikevax (in precedenza Moderna) ai giovanissimi fra i 12 e i 17 anni d’età.

Gli ospedali reggono

Nel nostro Paese ormai l’indice Rt del contagio oltrepassa la soglia di 1 attestandosi a 1,26. Un valore in aumento rispetto allo 0,91 della scorsa settimana. L’incidenza dei nuovi casi cresce da 19 a 41 ogni 100mila abitanti. Si conferma così un trend di complessivo peggioramento in atto da settimane. Ieri 23 luglio i contagiati dal virus nell’arco delle 24 ore erano saliti a quota 5.143. Tuttavia i reparti ospedalieri reggono alla curva in risalita. Al momento nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.

Molti ancora senza dose

Preoccupa le autorità sanitarie, invece, il fatto che oltre 4,8 milioni di italiani con più di 50 anni non hanno ancora fatto neppure una dose di vaccino anti-Covid. Il dato emerge dall’ultimo report del Governo, in base al quale sette giorni fa erano in 4.985.650 in attesa di prima dose, ora sono 4.829.491. Per dare un termine di paragone: fra i cittadini anziani con più di 80 anni – la fascia più a rischio – sono ‘soltanto’ 319.369 quelli che non hanno fatto neanche una dose. A fronte di tutto ciò, “è quanto mai necessario che i cittadini completino il ciclo vaccinale e si intensifichi il tracciamento e sequenziamento dei casi“, avverte il Governo. Per il momento, comunque, nessuna Regione vede rischi imminenti di entrare in zona gialla.

Rabbia nelle piazze

Il clima nel Paese però è tutt’altro che sereno. Monta la rabbia contro l’obbligo del Green Pass in talune situazioni, stabilito dal decreto del Governo Draghi. Oggi 24 luglio sono attese manifestazioni in contemporanea in molte città italiane, dopo il tam tam sui social media, promosse da gruppi di cittadini che si dichiarano contro “il passaporto schiavitù e l’obbligo vaccinale“. I promotori affermano di essere inseriti in una mobilitazione mondiale chiamata in contemporanea, la World Wide Demonstration. E annunciano iniziative in una cinquantina di località. Da Roma ad Aosta e da Ragusa a Trieste.

Salvini si vaccina

Sul fronte della politica si registra il fatto che il leader della Lega, Matteo Salvini, spesso accusato di strizzare l’occhio ai no vax, si è vaccinato. Lo ha comunicato lui stesso sui social. “Mi sono vaccinato, ma non è una risposta all’appello di Draghi“, ha spiegato. Come è noto, dal Premier è arrivato un chiaro invito ai cittadini a vaccinarsi, dato che “un appello a non farlo è un appello a morire (di Covid, ndr.)”. Dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio, giovedì 22 luglio, c’è stato un boom di richieste di vaccinazioni per ottenere il Green Pass presentato nel decreto. “La mia – ha detto invece Salvini – è stata una libera scelta, ma non ho alcun diritto a imporre niente a nessuno, soprattutto quando si parla di bimbi e ragazzi“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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