Era il 1999 quando Jennifer Lopez, all’epoca giovanissima attrice di origine ispanico-portoricana, debuttava ufficialmente come cantante. L’album era On the 6: un anno di lavoro per la produzione, ad oggi 8 milioni di copie vendute. È stato il grande ingresso di J Lo sulla scena musicale internazionale. E con i tre brani più famosi del disco, ha definito quello che sarebbe diventato un percorso da fuoriclasse del pop latino.

If You Had My Love

Primo singolo estratto dall’album On the 6, nonché primo grande successo della debuttante J Lo e primo pezzo a raggiungere la vetta della classifica statunitense e poi quelle internazionali. Uscito a giugno del ’99, è diventato immediatamente uno dei tormentoni hot di quell’estate, l’ultima del ventesimo secolo (nel frattempo da noi vinceva tutto la 50 special dei Lunapop).

Menzione doverosa al videoclip, diretto da Paul Hunter: un concept che oggi, oltre vent’anni dopo, sarebbe inammissibile. Nel video Adam Rodríguez si accomoda davanti al computer, cerca J Lo su internet e poi inizia a guardarla mentre viene ripresa da diverse telecamere. E lei fa di tutto: balla, gattona, ammicca, si fa la doccia. Peggio: in un mix tra voyeurismo morboso e gioco erotico a luci rosse, è lui a scegliere cosa lei debba fare. E nel frattempo se ne sta nascosto nel buio della sua stanza e avvolto da una luce intima e ambigua, seleziona e manovra ogni azione di J Lo: ‘shower’, ‘dance’, ‘zoom’. Un incrocio tra The Sims e una chat erotica a pagamento. A riguardarlo adesso, decisamente una delle idee più sessiste e infelici dell’epoca. Nel ’99 il video riceve addirittura una nomination agli MTV Video Music Awards per la categoria Best Female Video: come cambiano i tempi. Il brano, invece, p rimasto una vera bomba-pop.

Waiting For Tonight (ooh-ooh)

Secondo estratto dall’album d’esordio, cover di un brano del ’99 del trio 3rd Party. Non avete presente l’originale? Non fatevene una colpa: se la ricordano in pochissimi. La canzone, infatti, diventa un tormentone solo due anni dopo, con la versione di Jennifer Lopez. Ed è proprio il caso di dire: benvenuta J Lo. Sì, perché in questo pezzo esce fuori la grande cifra stilista del suo successo: il mix inconfondibile tra dance e pop latino.

Ad oggi resta ancora uno dei suoi brani più noti, e infatti già nel ’99 conquista subito il favore del pubblico e quello dei piani alti, con una nomination ai Grammy e la vittoria agli MTV Music Video Awards. In effetti qui con il video va meglio: in una perfetta ambientazione dance-house, J Lo festeggia in discoteca la fine del secolo. È la notte di Capodanno, stiamo per entrare nei mitici (credevamo) anni Duemila. Lei balla da professionista e sembra davvero la donna più bella del mondo. Non ce n’è per nessuno.

Let’s get loud

Di nuovo dritta ai Grammy (per la seconda volta grazie all’album d’esordio), di nuovo nominata per la miglior performance dance. Jennifer Lopez canta la bellezza di far festa con un inno alla vita (e un invito a godersela) in puro pop latino. E se in alcuni momenti vi sembra di riconoscere un’inconfondibile eco cubana (nell’attacco del pezzo è quasi inevitabile), non vi sbagliate. Let’s Get Loud è infatti una creatura della regina-madre del pop latino, Gloria Estefan. Dopo aver scritto il brano, Gloria lo ha passato nelle mani di J Lo, per tornare a cantarlo solo nel 2011, come bonus track in limited edition del suo album Miss Little Havana.