Energia, porti, rifiuti, ma anche il futuro della sanità. Si preannuncia a vasto raggio il disegno di legge sulla concorrenza che il Governo Draghi dovrebbe approvare in settimana in Consiglio dei Ministri. I tempi sono stretti perché Roma deve rispettare la scadenza concordata con Bruxelles nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La riforma della concorrenza fa parte, insieme alle semplificazioni, di quel pacchetto di riforme abilitanti per migliorare il contesto dell’attività economica. L’obiettivo finale è accelerare sulla ripartenza dell’economia. Dopo avere approvato una sola legge nel 2015, adesso sul tema della tutela della concorrenza l’Italia si impegna ora ad approvarne una ogni anno. Ci sarà ogni volta un programma dettagliato di interventi.
Porti e gas naturale
Il testo è ancora in via di definizione ma su diversi capitoli ci sarebbero già delle intese di massima. A quanto filtra da Palazzo Chigi, nel ddl saranno inserite la disciplina di gare per le concessioni delle aree demaniali portuali e misure sulle concessioni per la distribuzione del gas naturale. In materia di energia sarebbe previsto anche un intervento per la liberalizzazione della vendita di energia elettrica, accompagnato, però, dalla tutela dei clienti vulnerabili. Tra i capitoli che saranno affrontati anche l’accelerazione per l’impianto di colonnine di ricarica per le auto ecologiche. Un’altra voce di peso riguarderà le procedure per le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti che avranno tempi certi, che stando a indiscrezioni non dovrebbero superare i 15 giorni.
Salute sì, trasporti no
Ampio spazio sarà dato anche al comparto dei farmaci, affrontando il tema della distribuzione, ma si dovrebbe rimettere mano anche alla disciplina dei farmaci bio-similari e alla rimborsabilità degli equivalenti. Novità dovrebbero arrivare anche per i criteri di scelta della dirigenza medica, come le commissioni esaminatrici che saranno extra-Regione. Questo primo disegno di legge sulla concorrenza non dovrebbe, invece, affrontare la questione del trasporto pubblico locale. Sul fronte degli altri servizi pubblici locali dovrebbe arrivare una delega per il riordino attraverso un decreto attuativo: una normativa ad hoc, quindi, da emanare entro sei mesi dall’approvazione del ddl Concorrenza.