Quasi 1500 persone costrette ad abbandonare le proprie case, oltre 20mila ettari di boschi, oliveti e campi coltivati ridotti in cenere, aziende agricole devastate, case danneggiate. È gravissimo il bilancio dei giganteschi incendi che da almeno 48 ore stanno devastando la parte occidentale della Sardegna, a Montiferru, nell’Oristanese. Non è ancora stato possibile fare una stima precisa visto che le fiamme, dopo aver percorso circa 50 chilometri, non sono ancora domate e continuano a essere minacciose.

Un esercito di volontari

Al lavoro per tentare di contrastare i roghi ci sono 7500 uomini tra Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari. Ma anche Croce Rossa Italiana, Carabinieri e Polizia di Stato. In volo 7 Canadair, più due in arrivo dalla Francia richiesti dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, 11 elicotteri della flotta regionale, tra i quali il Super Puma, un elicottero dei vigili del fuoco e uno dell’Esercito.

La situazione resta ancora molto difficile. Sono trascorsi quasi 27 anni dall’ultimo rogo scoppiato nel Montiferru: era l’agosto del 1994. Le alte temperature e il vento hanno alimentato il fuoco che si è velocemente propagato circondando prima Santu Lussurgiu e poi spostandosi a Cuglieri.

Solinas: “Il PNRR per riparare i danni”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, segue costantemente l’evolversi della situazione ed esprime la propria piena solidarietà a tutta la popolazione colpita. “Quello a cui stiamo assistendo è un dramma di proporzioni enormi: ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati“. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas. “Chiederò a Draghi che una quota del PNRR sia subito destinato a un grande progetto di riforestazione che rimargini queste terribili ferite“, aggiunge. “Ancora non è possibile fare una stima esatta dei danni”, spiega il governatore sardo al quotidiano La Stampa. “Per di più – prosegue – tante tante imprese e persone sono state colpite, ma come comunità stiamo reagendo in maniera molto, molto forte. L’apparato della Protezione civile regionale è in moto fin dal primo momento e una giunta regionale di emergenza ha dichiarato lo stato di calamità naturale“.

Il millenario olivastro di Cuglieri: anch’esso sarebbe andato distrutto dalle fiamme

 

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