Nella giornata di lunedì 26 luglio è stato annunciato il programma della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La kermesse ha assistito ad un record tutto nostrano: ben cinque dei ventuno film in concorso sono infatti diretti da registi italiani. Tuttavia, come ha puntualizzato il direttore artistico dell’evento Alberto Barbera: “Non si tratta di voler sostenere a tutti i costi il nostro cinema, ma la fotografia di un momento di grazia”. Una grazia che ha toccato soprattutto il cinema italiano, evidentemente, ripartito con i migliori propositi. Il lido vedrà contendersi il Leone d’Oro, infatti: America Latina dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo; Il buco di Michelangelo Frammartino; Freaks Out di Gabriele Mainetti; Qui rido io di Mario Martone e, infine, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

I 5 film italiani in concorso nella 78° Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia

Scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, America Latina è tra i progetti più attesi della kermesse. Dopo il precedente Favolacce, che ha vinto l’Orso d’argento per la Miglior Sceneggiatura al Festival di Berlino, sono alte le aspettative sul nuovo progetto. Protagonista del film è Elio Germano, reduce dalla vittoria ai David di Donatello 2021 come Miglior Attore Protagonista per Volevo nascondermi. A completare il cast, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Filippo Dini, Astrid Casali e Massimo Wertmüller. Descritto come un thriller che “contiene importanti sorprese“, è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment e distribuito da Vision Distribution.

Altro film nostrano che parteciperà in concorso a Venezia 78 è Il Buco di Michelangelo Frammartino. Girato interamente in Calabria, vede all’interno del proprio cast Jacopo Elia, Massimo Cossi, Denise Trombin e Nicola Lanza. Frutto di una produzione Doppio Nodo Double Bind in collaborazione con Rai Cinema, sarà distribuito nelle sale grazie a Luky Red. In merito alla trama, lo stesso Frammartino, già noto con Le quattro volte, ha affermato: “Ci è voluto tantissimo per fare questa opera che ricostruisce con grande rigore l’impresa di un gruppo di speleologi piemontesi, con immagini di Renato Berta straordinarie“. Il film ripercorre una vicenda realmente accaduta, nell’agosto del 1961. Un gruppo di avventurieri, durante un escursione sull’altopiano calabrese, scopre nel sottosuolo, a 700 metri sotto il livello del mare, una delle grotte più profonde al mondo, ovvero l’Abisso del Bifurto dell’altopiano del Pollino.

Freaks Out è sicuramente tra i film più attesi del 2021. La seconda fatica cinematografica di Gabriele Mainetti, dopo il brillante esordio con Lo chiamavano Jeeg Robot, è ufficialmente uno dei film in concorso a Venezia 78. Il progetto nasce da una co-produzione Goon Films dello stesso Mainetti, con Lucky RedRai Cinema e la società belga Gapbusters. Ambientato nel 1943, Freaks Out racconta le vicende di quattro “fenomeni da baraccone” che lavorano in un circo, in un chiaro omaggio a Freaks di Tod Browning. Una tematica delicata, affrontata durante il Secondo Conflitto Mondiale. La scomparsa di Israel, proprietario del circo, comporterà non pochi problemi per i quattro protagonisti. Insomma, un progetto che ha sicuramente messo a dura prova Mainetti, il quale ha ammesso: “Nasce da una sfida: ambientare sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità“. Fanno parte del cast Giorgio Tirabassi, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto e Aurora Giovinazzo, tra gli altri.

Tra i progetti più attesi di Venezia 78 rientra, senza dubbio, anche È stata la mano di Dio. Per la regia del Premio Oscar Paolo Sorrentino, si tratta di un film intimo e personale, girato interamente a Napoli. Il progetto segue la storia di un giovane, in una Napoli tumultuosa degli Anni Ottanta. La città partenopea è il teatro di sorprese ed eventi epocali, come l’arrivo di Diego Maradona. Una personalità che, in effetti, ha da sempre influenzato Sorrentino tanto da citare El Pibe de Oro nel discorso di ringraziamento ai Premi Oscar 2014. Per la prima volta in vent’anni, il regista torna nella sua amata Napoli e lo fa omaggiando una delle figure che più di tutte hanno influenzato la città e la sua vita. Nel cast corale ritroviamo il suo “attore-feticcio” Toni Servillo, in aggiunta a Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, tra gli altri.

Ultimo film italiano in concorso a Venezia 78 è Qui rido io di Mario Martone. Nelle sale a partire dal 9 settembre, vede ancora una volta nel cast Toni Servillo, che sarà dunque uno dei protagonisti indiscussi della kermesse. L’attore di Afragola riveste i panni del commediografo e interprete napoletano Eduardo Scarpetta e della sua decisione di mettere in scena una parodia di La figlia di Iorio, tragedia composta da Gabriele D’Annunzio. Un passo costato caro alla carriera di Scarpetta, che riuscirà a mettere in pericolo anche la sua vita personale. Il progetto arriverà al cinema grazie a 01 Distribution.

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