Covid, è allarme quarta ondata. E l’Europa mette in zona rossa Sicilia e Sardegna
Per la Fondazione Gimbe l'Italia è in una nuova fase dell'epidemia, testimoniata dal fatto che in 7 giorni il numero delle vittime di Coronavirus è cresciuto dal 46%
“Di fatto siamo entrati nella quarta ondata” dell’epidemia di Covid. Lo sostengono i ricercatori della Fondazione Gimbe che settimanalmente effettuano un monitoraggio indipendente sulla circolazione del Coronavirus in Italia. Dai casi ai decessi, passando per i ricoveri, il Sars-CoV-2 non molla la presa: in particolare, dopo 15 settimane di calo tornano a salire le vittime legate al Covid. Sono 111 negli ultimi 7 giorni: il 46% in più rispetto alle 76 della settimana precedente.
Parametri in crescita
Il monitoraggio Gimbe relativo alla settimana 21-27 luglio 2021 vede un incremento del 64,8% di nuovi contagi (31.963 rispetto ai 19.390 delle settimana precedente). Ma anche un aumento del 42,9% di persone in isolamento (68.510 rispetto a 47.951). In tutte le Regioni, eccetto il Molise, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, così come in 40 Province. L’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre Province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193).
Copertura #vaccini over 60 tallone d’Achille nei confronti della #VarianteDelta
?>2 milioni nessuna dose
?>1,1 milioni deve completare ciclo #vaccinale#vaccinatevi pic.twitter.com/T30lUJ4ZF9— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) July 29, 2021
Tracciamento fuori controllo
Il virus, inoltre, “circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati“, dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, “a causa dell’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi“. Si conferma infine un lieve incremento dei ricoveri che documenta l’impatto ospedaliero della variante Delta. Il numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio. Quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio, anche se le percentuali rimangono basse.
Adolescenti senza protezione
C’è poi il problema dei giovanissimi. Degli oltre 4,5 milioni di ragazzi e ragazze fra i 12 e i 19 anni, poco più di 670mila (14,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e quasi 765mila (16,8%) hanno ricevuto solo la prima dose. Pertanto, in questa fascia di età il 68,5%, ovvero 3.121.710 risulta ancora totalmente scoperto di fronte alla variante Delta. “Se la riapertura delle scuole in presenza al 100% deve essere l’obiettivo prioritario – rileva la Fondazione Gimbe – puntare esclusivamente sulle coperture vaccinali è rischioso“.
Le mappe della Ue
Sicilia e Sardegna, intanto, tornano in rosso nelle mappe aggiornate pubblicate oggi 29 luglio dall’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Significa che l’Unione considera queste due Regioni italiane a forte rischio Covid. Ma i casi di infezione da Sars-CoV-2 stanno aumentando in molti paesi europei. La maggior parte dell’Italia vira in giallo, mentre restano verdi soltanto Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata al Sud, e Valle d’Aosta e Piemonte al Nord. La Spagna è quasi interamente rosso scuro, e rossa la maggior parte di Grecia e Francia, nonché l’Irlanda, l’Olanda e parte della Danimarca.