Storie e Personaggi

Addio a Roberto Calasso, genio della letteratura e dell’editoria italiana

Se ne è andato a 80 anni il 'padre' dell'Adelphi. Scrittore e uomo coltissimo ha segnato 50 anni di cultura con le sue opere e le sue idee

È morto a Milano Roberto Calasso, presidente e consigliere delegato della storica e amatissima casa editrice Adelphi, tramite la quale egli ha lasciato un’impronta forte sull’editoria e sulla cultura italiana dell’ultimo mezzo secolo. Lo scorso 30 maggio aveva compiuto 80 anni; se n’è andato a seguito di una lunga malattia. L’Italia, il mondo diremmo, non può che piangerlo mentre destino ha voluto che proprio oggi 29 luglio escano in libreria le sue due ultime opere: Bobi e Memé Scianca.

Gli anni del decollo

Grazie, da parte di tutta la casa editrice, per gli innumerevoli messaggi di vicinanza e affetto – scrive lo staff Adelphi in un tweet – Ci sarebbe molto altro da dire ma in momenti come questi manca la lucidità per farlo, ed è preferibile il silenzio.” Saggista e narratore, Calasso era nato a Firenze e ha vissuto immerso nei libri. A 13 anni aveva già letto la Recherche di Proust e nel 1962, a soli 21 anni, era entrato a far parte di un piccolo gruppo di persone che, insieme a Roberto Bazlen e Luciano Foà, stava elaborando il programma di una nuova casa editrice.

Edizioni di qualità

Sotto la sua guida Adelphi è diventata uno dei marchi più importanti nell’editoria di qualità italiana e internazionale. Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, a sua volta figlia del pedagogista Ernesto Codignola, Roberto Calasso aveva frequentato il liceo Tasso di Roma. Si era laureato in letteratura inglese con Mario Praz discutendo una tesi dal titolo I geroglifici di Sir Thomas Browne. Fu direttore editoriale di Adelphi nel 1971, consigliere delegato nel 1990 e dal 1999 divenne anche presidente. Attualmente era proprietario come azionista del 71% del capitale.

Autore instancabile

Era sposato con la scrittrice Fleur Jaeggy. A partire dall’inizio degli Anni ’80 Calasso ha scritto diversi libri, tra saggistica e narrativa, in cui si intrecciano storia, miti, filosofia e che formano un’opera monumentale di oltre quattromila pagine. Tra i titoli più noti: La rovina di Kasch (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), Ka (1996), K. (2002), Il rosa Tiepolo (2006). La Folie Baudelaire (2008), L’ardore (2010), Il Cacciatore Celeste (2016), L’innominabile attuale (2017). Accanto a questi lavori, Calasso ha pubblicato anche saggi di critica letteraria come I quarantanove gradini (1991), La letteratura e gli dèi (2001), Cento lettere a uno sconosciuto (2003), La follia che viene dalle Ninfe (2005). I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati in 28 paesi di tutto il mondo.

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Roberto Calasso da giovane (foto Twitter @adelphiedizioni)

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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