Il brano del Vangelo di domenica 1 agosto è tratto da Giovanni 6,24-35; Liturgia nella quale, dopo il miracolo dei pani e dei pesci, una folla si muove alla ricerca di Gesù. Il Papa durante l’Angelus in Piazza San Pietro sottolinea un aspetto fondamentale di questa scena: “Qual è il motivo per cui si cerca Gesù?“; si tratta di un’osservazione fondamentale di ciò che per i Cristiani Cattolici è lo stimolo verso la vera fede. Il Pontefice spiega, infatti, che non basta cercare la fede, ma avere le giuste motivazioni per intraprendere questa strada.

Diverse domande, dunque, si trovano già all’inizio del commento al Vangelo di Papa Francesco. La folla si muove perché aveva assistito al prodigio, perché aveva idolatrato Gesù e aveva visto la realizzazione di un bene esteriore (la moltiplicazione dei pani e dei pesci). In questo brano del Vangelo è contenuto, come lo stesso Pontefice ha sottolineato, il concetto di un sentimento, di un senso di rispetto e di fiducia che si concede solo con la pretesa di ottenere qualcosa in cambio; senza cogliere, spesso, il vero significato dei gesti. Nell’ottica Cristiana, come spiega il Papa: “Tra le tante tentazioni ce n’è una che potremmo chiamare tentazione idolatrica. È quella che ci spinge a cercare Dio a nostro uso e consumo, per risolvere i problemi, per avere grazie a Lui quello che da soli non riusciamo a ottenere, per interesse“.

Papa Francesco e l’invito ad una relazione senza interessi

Una “fede immatura” la definisce Papa Francesco, quella che ci spinge a cercare qualcosa, o meglio qualcuno, solo per soddisfare i propri bisogni; “ci sfamiamo per poi dimenticarci“. Presupposti che non possono essere in alcun modo alla base di una relazione, specie se una relazione d’amore come quella che la fede intende trasmettere attraverso le parole del Vangelo. “Una fede superficiale“, la definisce Papa Francesco, che più largamente potremmo descrivere come un amore superficiale. “L’amore vero è disinteressato, è gratuito: non si ama per ricevere un favore in cambio! Questo è interesse; e tante volte nella vita noi siamo interessati“. Un messaggio chiaro ed esplicito del Pontefice che si potrebbe declinare, non solo alla fede Cristiana, ma ad ogni forma di relazione.

Ed in questo contesto che le parole del Vangelo di domenica 1 agosto, forniscono una risposta alla ricerca di un amore e di una fede reale e gratuita. Il Papa spiega durante l’Angelus: “Gesù indica la strada: accoglierlo nella nostra vita“. “Una relazione– spiega ancora il Pontefice- che va oltre le logiche dell’interesse e del calcolo“. Un concetto che il Papa intende estendere ad ogni relazione umana e sociale: “Quando cerchiamo soprattutto il soddisfacimento dei nostri bisogni, rischiamo di usare le persone e di strumentalizzare le situazioni per i nostri scopi“. Una società che mette al primo posto gli interessi rispetto alle persone è una società che rischia di rimanere ferma: “Una società che non genera vita“. L’esortazione, che attraverso il messaggio del Vangelo, arriva da Papa Francesco si concentra in poche ma cruciali parole: “Impariamo ad amarci tra di noi. Con gratuità e senza calcoli“; solo in questo modo si può sperare in una società che guardi alla vita e anche al progresso.

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