Ad ogni stilista la sua musa e soprattutto la propria creazione. Yves Saint Laurent nell’arco della sua carriera ha dato vita a tantissimi capi, alcuni più importanti ed iconici di altri. Tra questi, esistono pezzi che hanno contrassegnato la storia di alcune celebrità, come ad esempio l’abito da sposa poco tradizionale definito per Bianca Jagger. Le aveva proposto infatti un completo tailleur composto da gonna e giacca, quest’ultima portata dalla modella senza camicia poiché all’epoca in dolce attesa e quindi molto scollata. A completare il suo look, un cappello a falda larga con tanto di velo nuziale che lo stilista disegnò appositamente per il suo grande giorno. Chicca delle chicche, Yves Saint Laurent al posto del bouquet le propose un bracciale a tema floreale.

Yves Saint Laurent: i capi che hanno fatto la storia

Quell’abito indossato da Bianca Jagger in realtà faceva parte della collezione Le Smoking di YSL, una delle più iconiche che hanno contrassegnato la maison sfidando le restrizioni sociali dell’epoca e permettendo alla donna di indossare ciò che più le piaceva. Questa creazione, definita ai tempi audace, è sbocciata nel cuore degli anni ’60, ha preso spunto dai modelli maschili per poi riadattarli anche ai modelli femminili trasformandolo in un capo di stile. Perché, come raccontava proprio Yves Saint Laurent e anche Coco Chanel, “le mode passano, lo stile resta”.

Nella giornata in cui avrebbe compiuto gli anni, l’1 agosto, vogliamo ricordare le creazioni più brillanti di uno stilista che si è circondato di tantissime muse, da Catherine Beneuve a Liza Minelli. Yves Saint Laurent ha usato anche l’arte a suo favore, proponendo un abito oggi ritenuto iconico: la storia del Mondrian Dress risale al 1965. All’epoca, lo stilista francese presentò in passerella un’intera collezione ispirata alle opere di Henri Matisse. Un altro abito che ha segnato un’epoca storica è quello trasparente, una vera e propria provocazione datata 1968 che seguiva la scia della rivoluzione sessuale giunta al termine e portava le sue modelle in passerella senza reggiseno. Infine, tra gli abiti ricordati con maggiore affetto figurano anche quelli ispirati ai balletti russi e alle opere di Picasso verso la fine degli anni ’70.

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