È in corso un potente attacco hacker al Ced (centro elaborazione dati, ndr.) regionale. I sistemi sono tutti disattivati compresi tutti quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale.” Così, a metà mattina di oggi 1 agosto, l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio ha reso noto sui social un violento attacco subito da parte di pirati informatici non identificati. “Sono in corso tutte le operazioni di difesa e di verifica per evitare il protrarsi dei disservizi – prosegue la nota su Twitter – Le vaccinazioni potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà.

“Presto per fare ipotesi”

È un attacco hacker molto potente, molto grave – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’AmatoTutto il Ced regionale è colpito“. “Si tratta di un aggressione senza precedenti per il sistema informatico della Regione – aggiunge D’Amato – Le procedure di registrazione possono subire rallentamenti. Sto andando a fare un sopralluogo per verificare la situazione“. Chi potrebbe esserci dietro un attacco di queste proporzioni? “È presto per ipotizzare ogni cosa“, risponde D’Amato alla domanda se non ritenga che dietro l’attacco al sistema informatico della Regione possano esserci gruppi no vax. L’assessore poi spiega: “Abbiamo avvisato le forze dell’ordine e la polizia postale“.

L’ombra del riscatto

E proprio la Polizia Postale, d’intesa con la Procura di Roma, ha avviato accertamenti. Non c’è alcun dubbio, infatti, che questa volta gli hacker abbiano colpito duro. In sostanza, tutto il Centro elaborazione dati della Regione Lazio è in tilt, e dunque, a cascata, è saltato completamente anche il portale Salute Lazio. Così come il sito web della Regione, mentre risulta disattivata la rete informatica a supporto dei sistemi di prenotazione del vaccino anti Covid. Nelle prossime ore la magistratura capitolina aprirà un fascicolo d’indagine. Ma soltanto dopo che a Piazzale Clodio, sede della Procura, le forze dell’ordine depositeranno una prima informativa sui fatti. I pm potrebbero procedere per accesso abusivo a sistema informatico. Obiettivo degli investigatori è capire la matrice dell’attacco e se c’è stata un’eventuale richiesta di riscatto.