Un pomeriggio magico per l’atletica azzurra che a Tokio 2020 scrive due pagine incredibili ed emozionanti della sua storia. Due medaglie d’oro olimpiche che nessuno alla vigilia aveva annunciato fino in fondo. A distanza di pochi minuti. I nostri eroi sono in pista insieme uno in pedana e l’altro ai blocchi. Tutto è così veloce e perfetto:
prima Gianmarco Tamberi diventa campione olimpico di salto in alto con 2 metri e 37 cm di misura valida, poi Marcell Jacobs corre fino a strappare la medaglia d’oro nei 100 metri in 9’80” – nuovo record europeo.
Dalla vasca nella mattinata era arrivato anche il bronzo della staffetta dei 400×100 misti con Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi.
Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi sono medaglia di bronzo con record italiano alle spalle degli stratosferici Stati Uniti che fanno oro e record del mondo; argento per la Gran Bretagna. Si ripetono i nostri che avevano già al collo l’argento della staffetta 4×100 stile libero e non lo mandano a dire, se non ai microfoni della RAI: “Siamo al settimo cielo”
“Ho sognato questo giorno per così tanto tempo; un sogno che ho realizzato con il mio team sanitario, il mio papà Chiara… abbiamo vinto le Olimpiadi dopo un infortunio terribile”. E’ incontenibile Gianmarco Tamberi dopo che ha saltato, ha vinto e pianto come nessuno mai. Perché in pista non si era mai visto alle Olimpiadi un gesso con su scritto “Road to Tokio” a testimoniare appunto quel “terribile infortunio” di cui lui stesso ha parlato ai microfoni RAI e che ha tardato di 5 anni l’appuntamento con le medaglie. Non una qualsiasi: un oro olimpico mai neppure sognato da un’italiano e per cui la memoria corre lontana al 1980 con Sara Simeoni che si laureò campionessa nel salto in alto femminile a Mosca.
In gara l’Azzurro salta senza errori fino al 2 metri e 37, stessa misura dell’atleta del Qatar Barshim. A quel punto non riuscendo la misura superiore rinunciano allo spareggio, e l’oro viene assegnato ex aequo.
Ogni discesa in pista ha corso sempre meglio Marcell Jacobs, ma la certezza di poter dire la sua sulla gara regina dell’atletica e della velocità l’abbiamo avuta tutti in semifinale dove ha corso la sua batteria qualificandosi con 9’84”, nuovo record europeo e nemmeno a dirlo primato italiano ulteriormente migliorato. Era già storia la finale conquistata (l’unico italiano approdato in semifinale era stato Stefano Tilli nel 1984 e oggi a Tokio 2020 anche di Filippo Tortu), ma quel record – a proposito in questo giorno sontuoso per l’atletica italia Luminosa Bogliolo ha realizza il primato nazionale nella semifinale dei 100 ostacoli – e i picchi di velocità 42,7 km all’ora, facevano ben sperare.E infatti è l’italiano l’uomo più veloce del mondo oggi. Nessun italiano mai era arrivato dove questo guascone ragazzo nato a El Paso in Texas, da padre americano, ma cresciuto a Desenzano del Garda da mamma italiana.
L’azzurro alla fine ha volato sulla pista vincendo la medaglia d’oro in 9′ 80″, nuovo record italiano ed europeo davanti allo statunitense Fred Kerley (9″84) e al canadese Andre de Grasse (9″89). “Ci metterò una settimana più o meno a capire quello che ho fatto. Vedere Tamberi vincere mi ha gasato un sacco – ha dichiarato l’azzurro – ho pensato di potercela fare anche io. Dopo Bolt c’è Jacobs? E’ reale e bisogna crederci”.
Il team Italia, con in totale 27 medaglie e il record di 14 bronzi alle Olimpiadi, è la nona nazione del medagliere:
ORO (4):
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