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Obbligo di Green Pass in arrivo: metà degli italiani ce l’ha già. “Ma il 21% è contrario e non vuole ottenerlo”

Alla vigilia del Consiglio dei Ministri, e a tre giorni dall'entrata in vigore della certificazione verde per bar e ristoranti al chiuso, i dati di un sondaggio Swg per Confesercenti

Spettacoli, cinema, centri termali e piscine. Ma anche palestre, e bar e ristoranti al chiuso. Tutti luoghi per accedere ai quali da venerdì prossimo 6 agosto servirà il Green Pass, in base al decreto che il Governo Draghi ha approvato il 22 luglio. Adesso l’obiettivo dell’esecutivo è tracciare una road map che fissi le date di entrata in vigore del Pass per i settori non ancora disciplinati. In pratica per i trasporti pubblici a lunga percorrenza, i luoghi di lavoro e la scuola.

C’è chi dice “no”

Emergono intanto i dati un sondaggio Swg per Confesercenti, secondo cui il Green Passdivide l’opinione pubblica italiana, ma in pochi vi rinunciano“. Il 47% degli intervistati se l’è già procurato mentre il 20% segnala di aver avviato l’iter per ottenerlo. “Rimane, però, un 21% che resiste all’idea dell’obbligo di certificato vaccinale e dichiara di non volerlo ottenere“. Il sondaggio è stato condotto su un doppio campione di consumatori e imprenditori della ristorazione, del servizio bar e delle altre attività di ristorazione. Tutti interpellati tra il 28 luglio e il 2 agosto.

Il nodo del lavoro

Dal canto suo il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato i sindacati per affrontare il tema della certificazione verde in fabbrica. La parti sociali non pongono pregiudiziali sull’eventualità di un obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro ma sottolineano un punto chiave. Ovvero un ‘no’ forte e chiaro alla possibilità che tutto ciò si traduca in uno “strumento da usare per licenziare e discriminare lavoratori e lavoratrici“, sintetizza il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Scuola e vaccinazioni

Una settimana cruciale, quella che si è aperta, anche su fronte scuola. Il Governo vuole pianificare la riapertura in presenza e in sicurezza e la cosa è tutt’altro che semplice. Il dossier su questo punto così delicato è una priorità assoluta per Draghi. Un obiettivo strategico che si confronta, ogni giorno, con i dati relativi al piano vaccinale. A oggi circa l’85% dei docenti è immunizzato o in attesa del richiamo. Numeri che potrebbero portare ad attendere alcune settimane, sperando di raggiungere quota 90%. La data chiave è il 20 agosto, giorno in cui alla struttura commissariale del generale Francesco Figliuolo riceverà i dati sulle mancate adesioni alla vaccinazione da parte del personale scolastico docente e non docente. Numeri e cifre che saranno trattati a fini statistici, nel rispetto della privacy e delle scelte personali. Ma che influenzeranno le scelte politiche sulle modalità di ripartenza della scuole. In Italia a livello complessivo sono 33 milioni i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale (70 milioni le dosi somministrate). Il bollettino del 2 agosto ha fatto registrare nel nostro Paese 3.190 nuovi casi e 23 decessi ma con un tasso di positività al 3,8%.

Cdm su trasporti e non solo

A questo punto sembra probabile che domani 4 agosto possa svolgersi la riunione della cabina di regia e poi il Consiglio dei Ministri con, all’ordine del girono, un nuovo decreto. Oltre all’esame del piano del ministero dell’Istruzione, anche l’obbligo del Pass per i trasporti a lunga percorrenza: treni, navi, aerei. Non per il trasporto pubblico locale: bus e metro, esclusi dal provvedimento. Sul punto, però, il Governo ha chiesto alle Regioni un piano sul potenziamento dei mezzi, dato che resta intatta la regola del distanziamento a bordo egli autobus.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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