Conquistandosi la sua terza conduzione di fila, sarà di nuovo Amadeus al timone di Sanremo 2022, curando ovviamente anche della direzione artistica della kermesse. L’annuncio è stato dato ieri sera, 5 agosto, senza troppi rulli di tamburi, durante il Tg1.
“L’amministratore delegato Carlo Fuortes e Coletta hanno deciso di affidare la conduzione a Amadeus”, recita la nota Rai, ufficializzando la decisione presa ai vertici. E ‘Ama‘ non se lo è fatto ripetere due volte: “Io per primo non avrei mai pensato di condurre tre Sanremo di seguito. È una grandissima gioia e per questo ringrazio l’amministratore delegato della Rai Fuortes e il direttore di Rai Uno Coletta che mi hanno voluto. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare, ascoltare le canzoni e condividerle con voi”.
Non c’è due senza tre
Tre edizioni di fila, invece, noi ce le saremmo aspettate eccome. Solo nell’ultima (quella della ripartenza, che ripartenza non è stata tanto) è riuscito insieme ad aggiornare la rosa di proposte in gara (portando tra i big artisti come Madame, Coma_Cose, Fulminacci e La rappresentante di lista) e beccare almeno un paio di hit più longeve del Festival stesso (“Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente…”). Suo è soprattutto il merito di aver aperto le danze del ‘Maneskin-effetto domino’ (iniziato con la vittoria a Sanremo e arrivato, proprio oggi, a un duetto con Iggy Pop), e di aver portato all’Ariston Fedez insieme ad Orietta Berti (tradotto, mesi dopo, in “labbra rosso Coca-Cola”). La terza conduzione gli spettava di diritto.
Amadeus verso un Sanremo ancora più innovativo
Dopo un’edizione all’insegna del Covid, partita parlando di pandemia e finita – non era affatto scontato – spostando davvero l’attenzione sulla musica in gara, la prossima si svolgerà dal 1° al 5 febbraio 2022. Mentre Amadeus è stato riconfermato al timone della kermesse, le prime domande ruotano attorno alla possibilità che torni anche Fiorello ad affiancarlo. Per ora niente di ufficiale, ma le dinamiche di conduzione non sono al centro dei pensieri della Rai (e neanche ai nostri). Alla base della scelta, piuttosto, c’è l’idea di puntare ancora di più sul rinnovamento dello storico format. In poche parole: Amadeus è una certezza in termini di direzione artistica.
Lo stesso Coletta, direttore di Rai Uno, ha spiegato: “Il percorso musicale intrapreso due anni fa da Amadeus ha segnato un cambiamento culturale importante nella storia del Festival, che ha portato i Maneskin, vincitori dell’ultima edizione, ad aggiudicarsi anche l’Eurovision Song Contest, importante riconoscimento internazionale per la canzone italiana. È in questa direzione di innovazione, uno degli obiettivi del Servizio Pubblico, che la Rai intende proseguire per valorizzare in modo sempre maggiore il talento musicale attraverso l’evento televisivo più popolare del Paese”. Insomma, la Rai non ha dubbi e neanche noi. Se solo le serate durassero un paio d’ore in meno…