Con il passare degli anni, accarezzo sempre più l’idea di giocare contro le generazioni future giocando con la storia.” E’ una dichiarazione di Roger Federer riportata sull’Equipe il 4 luglio del 2009: è passato appena un mese dalla vittoria al Roland Garros, che gli ha permesso di completare il Grande Slam (dal 2003 al 2009 ha vinto almeno una volta tutti e quattro i major). In quel momento ha scritto la pagina più importante che un giocatore possa aggiungere nel grande libro del tennis. Come prima di lui avevano fatto solo Rod Laver e Roy Emerson nel secondo dopoguerra e Andre Agassi nell’era Open. Proprio l’americano che contro Federer ha giocato a fine carriera ne ha parlato così: “È cresciuto sotto i miei occhi, diventando uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Si porta metodicamente in vantaggio, due set a uno, e io non posso che farmi indietro e ammirare le sue immense capacità, la sua magnifica compostezza. È il tennista più regale che abbia mai visto.”

Roger Federer: il re del tennis

Elencare le vittorie e i record di King Roger credo sia l’attività più a rischio di errore nella storia dello sport, perché si rischia sempre di dimenticarsi qualcosa. Una carriera lunghissima che approda nel professionismo ATP nel 1998, poco prima compiere 17 anni.
L’anno dopo l’Italia intera si accorge di lui in Coppa Davis: sconfigge nel suo singolare d’esordio in quattro set Davide Sanguinetti. Ricordo nitidamente l’impressione avuta: non avevo mai visto nessuno giocare come lui. Nemmeno i vecchi filmati ti restituivano tanta classe. Da allora non posso giurare di aver visto tutti gli scambi di tutte le 1526 partite che ha giocato fino ad oggi, ma di sicuro il pensiero che sarei dovuta correre a vedere le sue meraviglie mi ha sempre accompagnata e lo fa ancora oggi.

1251 match li ha vinti conquistando 103 titoli del circuito (a sei da quel ‘mostro’ sacro di carattere e longevità di Jimmy Connors): 20 slam (di cui 8 Wimblendon come nessuno mai); 6 Tornei dei Maestri; la prima e unica Davis della Svizzera (2014); la medaglia d’oro in doppio a Pechino 2008 con Stan Wawrinka e l’argento in singolare a Londra 2012.
E’ diventato N.1 al mondo per la prima volta nel 2004 (il famoso primo anno con 3 slam vinti e tanti lucciconi agli occhi per noi tifosi). Poi è stato in cima al ranking per 310 settimane, e detiene ancora il record delle settimane consecutive  in vetta (237). A 36 anni è stato il tennista più longevo della storia in cima alla classifica.
Oggi 8 agosto 2021, che compie 40 anni, se penso che lui gioca ancora e io ‘soffro’ e tifo ancora tanto, mi commuovo. Anche se quest’anno – dopo quasi un anno e mezzo di stop – ha disputato solo 13 incontri per via dell’infortunio che lo ha bloccato pre-pandemia. Ed è ancora un top ten.

RF: stile, eleganza, talento in controtempo avanzato

Federer gioca come un tennista di altri tempi eppure ha continuato a vincere per 23 anni di carriera e – spero – non abbia ancora finito. Chip, topspin, colpi di talento e di volo. Perennemente in avanzamento e tutto colpito in controtempo: tecnicamente le due cose più difficili del mondo da fare con una racchetta su di un campo da tennis. Gli angoli infiniti, contrari alle geometrie umane. Il servizio (ha scoccato 11.365 ace in carriera ad oggi!) potente e chirurgico nelle traiettorie. Senza dimenticare il rovescio lungolinea, quello che lo scrittore Alessandro Baricco, ha descritto come capace di interrompere la fine delle cose per un attimo nel momento in cui viene scoccato. Per ultima la risposta “bloccata” di rovescio: un’innovazione nata dalla collaborazione come coach di Stefan Edberg. Come solo Björn Borg prima di lui “ha inventato uno stile, un modo di giocare” (Nicola Pietrangeli).

Roger Federer vs Rafael Nadal

Nadal in ogni punto ci mette il doppio dello sforzo rispetto a Federer. Nadal suona la batteria mentre Federer suona il pianoforte” (Ion Țiriac). Non si può non parlare dell’uno senza considerare l’altro. Di fatto sono la coppia di rivali più importante degli ultimi 20 anni: 40 scontri diretti, dove la determinazione e la fame di vincere dello spagnolo, re indiscutibile della terra rossa, ha avuto la meglio 24 volte.
Hanno passato larga parte della loro vita separati dalla rete, ma in qualsiasi occasione appare una complicità e un rispetto che fa bene al tennis. Come nelle partite del Team Europe della Laver Cup in cui giocano da compagni di squadra – e chissà che tra poco non decidano anche di dilettarsi nel doppio nei tornei!
Divertono il pubblico che li ama alla follia, come pochi altri. E nell’amore del pubblico Roger vince su tutti.

Lunga vita a Re Roger Federer

La questione del prossimo match, lo confesso da super tifosa – se non si fosse capito – è delicatissima. Abbiamo ancora bisogno di vederlo giocare. Ci stiamo affezionato a qualche giovane di talento e prospettiva, come Tsitsipas o Zverev; così come Matteo Berrettini ci fa sognare e ben sperare. Ma non si offendano, Roger è Roger (sospiro) Federer e non si paragona. Attendiamo perché lui, per gli amanti e forse anche per “gli dei del tennis“, ha rappresentato il TUTTO. E’ stato esattamente come ha spiegato Jimmy Connors – sempre lui lingua taglientissima – “o sei uno specialista della terra battuta, o sei uno specialista dell’erba o sei uno specialista dei campi in cemento – oppure sei Roger Federer”.
Lui stesso ha sempre sostenuto che “si possa vivere anche senza Roger Federer”; che il tennis sia “più grande del tennista.” Io non ne sono così sicura. Lunga vita a Re Roger e buon compleanno a questo “splendido quarantenne“.

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