Jannick Sinner vince in tre set, al termine di una maratona di quasi tre ore (2 h ore e 52 minuti), sul cemento americano, il torneo City Open di Whashington. L’altoatesino è il più giovane tennista di sempre ad aggiudicarsi un Atp 500.
Il primo teenager non è un affatto un appellativo da sottovalutare. Vediamo una nuova generazione di tennisti (Tsitsipas e Zverev solo per citarne due in ascesa, ma anche Medvedev e Berrettini) che non vuole sfigurare. Dall’altra parte i mostri sacri Federer, Nadal e Djokovic che da giovani vincevano e poi come.
Ha battuto a 19 anni, da n.24 del ranking, lo statunitense 26enne Mackenzie McDonald (n.107) per 7-5 4-6 7-5, che cercava di vincere questo torneo che manca ad un americano dal lontano 2007 in cui ad imporsi fu Andy Roddick.
La vittoria prestigiosa di Jannick Sinner
E’ il risultato senza dubbio più prestigioso in carriera per l’italiano – con montepremi da 1.895.290 dollari – ed è evidente che sia la superficie, il cemento, che il continente portano bene all’italiano. Abbiamo ancora tutti negli occhi la finale di Miami. Troppo spesso si dimentica (più i tifosi, ma anche qualche addetto ai lavori) che questo ragazzo è davvero giovanissimo. Compie 20 anni la prossima settimana e torna alla mente la canzone dei Maneskin.
Basti pensare, ricordiamo qualche dato perché nel tennis sono importantissimi, che il grande Adriano Panatta ha vinto il suo primo torneo 500 a 23 anni e 10 mesi e che il nostro numero 1 Berrettini ha staccato questo pass a 23 anni e 2 mesi.
Per Sinner questa è la terza vittoria in carriera su quattro finali – media invidiabile – la seconda del 2021 su tre (vittoria a Melbourne, sconfitta a Miami). Tutto sul cemento of course! Uno dei tasselli per la lunga preparazione, sotto la supervisione di Riccardo Piatti, all’ultimo major di stagione a New York.
Percorso a Washington con finale
Un percorso abbastanza netto quello di Sinner che aveva subito break solo contro la promessa del tennis americano, e suo compagno di doppio, Sebastian Korda. Un segnale importante visti i grattacapi del servizio in questo momento e i nuovi automatismi da rodare.
Dopo le polemiche per aver scelto di non andare a Giochi di Tokio 2020 per rimettersi in sesto, soffre nella notte americana. Ormai siamo allenati noi almeno a far nottata per gioire dei successi azzurri! Ha avuto 21 palle break e sì poteva chiuderla prima. Ma sono i risultati che contano e da oggi Jannick è n.15 del ranking, nella race (la classifica che porta alle Atp Finals) è decimo, ma non lontano dall’ottavo posto di Casper Ruud (in termini di punti 2280 per lo scandinavo, 2030 per Jannick e mancano tanti tornei che ne assegnano).
Si vede che il ragazzo cerca riscatto sul campo e a quel Torneo dei Maestri finale – che per la prima volta si gioca in Italia a Torino – ci vuole arrivare!
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