Le avventure letterarie di Stefano Benni, il ‘Lupo’ amico di Daniel Pennac
Ha scritto più di venti libri. Il suo preferito è 'Prendiluna'
“Crediamo di sapere cosa scriveremo sulle pagine dei giorni futuri, oppure crediamo addirittura di essere già alla fine del libro… ma c’è sempre una pagina che ci sorprende”. Così scrive Stefano Benni, un narratore di storie che potremmo definire in tanti modi: scrittore, poeta, umorista, sceneggiatore, drammaturgo. La penna è la sua più potente alleata: insieme hanno conquistato scaffale dopo scaffale le librerie degli italiani, forse anche dei più scettici.
Nonostante le sue storie affrontino in parte mondi immaginari, l’abilità di Stefano Benni sta nel sapere fare satira dell’italiano. I suoi racconti sono ricchi di giochi di parole e di elementi sopra le righe che sembrano così estranei e al tempo stesso così vicini. Ha pubblicato molti romanzi finora e ne ha presentati anche diversi, in particolare del suo caro amico Daniel Pennac. È stato merito di Benni se la Feltrinelli ha iniziato a tradurre i romanzi dell’autore francese, oggi molto amato dai lettori italiani. E, da quel momento, si racconta che i due amici scrittori abbiano sigillato un patto: dovranno presentare l’uno il libro dell’altro. Un’amicizia profonda che dura da anni e che Pennac ha impresso su carta dedicando a Benni una delle sue opere, intitolata semplicemente Grazie.
Romanzi e racconti di Stefano Benni
Il primo romanzo di Stefano Benni si intitola Terra! ed è stato pubblicato da Feltrinelli, sua fedelissima casa editrice, nel 1983. A seguire è arrivato Stranalandia, Comici spaventati guerrieri, Baol, La compagnia dei Celestini, Elianto, Spiriti, Saltatempo, Achille piè veloce, Margherita Dolcevita, Pane e tempesta, La traccia dell’angelo, Di tutte le ricchezze, Prendiluna, Dancing Paradiso e Giura. Ad eccezione, soltanto La bottiglia magica è stata pubblicata con Rizzoli. Delle raccolte di racconti, la prima è stata Bar Sport, una delle più famose dell’autore uscita nel 1976 con Mondadori e poi ripubblicata da Feltrinelli nel 1997. A seguire La tribù di Moro Seduto, Non siamo stati noi. Corsivi e racconti, Il bar sotto il mare, L’ultima lacrima, Bar Sport Duemila, La grammatica di Dio, Miss Galassia, Fen il fenomeno, Le Beatrici, Pantera e Cari mostri.
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Stefano Benni, il ‘Lupo’ della letteratura italiana
Benni si porta dietro da anni un soprannome: lo chiamano Lupo, un nomignolo che lo riporta ai giorni d’infanzia trascorsi nella campagna di Monzuno. Chi ha letto i suoi libri avrà sicuramente notato il riproporsi di questo nome (basti pensare a Lupetto di Saltatempo). E non stupisce se il film documentario in suo onore presentato alla Festa del cinema di Roma si intitola Le avventure del Lupo – La storia quasi vera di Stefano Benni. Questo autore è molto legato al mondo dell’editoria. Ha curato la collana editoriale Ossigeno per due anni, ha pubblicato moltissimi romanzi e raccolte di racconti e nel 2015 ha rifiutato il Premio Vittorio de Sica come chiara protesta contro i tagli a danni della cultura e della scuola attuati dal governo.
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