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Vaccini Covid, Italia a 73 milioni di dosi ma per la Ue 5 regioni vanno in rosso

Crescono le richieste di somministrazione da parte dei giovani e tuttavia mancano all'appello oltre 4 milioni di over 50 completamente scoperti di fronte al virus

Campagna vaccinale anti Covid senza sosta, neppure a Ferragosto, per l’Italia. A oggi nel nostro Paese si sono somministrate 73 milioni di dosi di vaccino, pari al 96% del totale di quelle consegnate. Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono oltre 35 milioni, il 64% della popolazione con più di 12 anni. “È un risultato molto incoraggiante – scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza Dobbiamo continuare su questa strada“.

Covid, vaccini senza prenotazione

Dal report del settimanale del Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è tuttavia emerso un dato poco rassicurante. Mancano all’appello ancora 4,4 milioni di cittadini cinquantenni che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Figliuolo ha già annunciato che dal 16 agosto tutti i ragazzi tra i 12 e i 18 anni potranno vaccinarsi senza prenotazione. E arriva l’appello della Società di Pediatria per estendere le vaccinazioni ai più piccoli, anch’essi vittime del Covid. In ogni caso il Commissario all’emergenza Covid si dice soddisfatto perché “i giovani nella fascia 12-19 anni da soli hanno richiesto negli ultimi giorni oltre il 20% delle dosi, ottenendo così la massima protezione nei confronti del Covid“.

Giovani e fasce a deboli

Ma sul fronte degli adolescenti si cerca di accelerare ulteriormente. Sono 207mila i teenager fra i 12 e i 15 anni, il 9% del totale, che hanno concluso il ciclo vaccinale contro il Coronavirus. Oltre mezzo milione, invece, gli adolescenti che hanno ricevuto la prima dose del siero. Resta però scoperto il 45,7% dei ragazzi nella fascia di età 16-19 anni: circa un milione di giovanissimi. Per quanto riguarda la fascia della popolazione più anziana il 6,56% di chi ha più di 80 anni non è ancora vaccinato, circa 300mila persone. Nella fascia 70-79 anni il 10,9%, pari a 657.727 persone, è ancora senza vaccinazione contro il Covid. Per quanto riguarda il personale scolastico, è il 14,8% (217.870 lavoratori) che non si è ancora vaccinato. Nel mondo del personale sanitario mancano all’appello delle vaccinazioni 38.166 persone.

Mappa europea del rischio

In un contesto come questo, nel pieno della stagione turistica, occorre fare ancora non pochi sforzi per raggiungere un soddisfacente livello di immunizzazioni. E nel frattempo salgono a cinque le regioni italiane in rosso nelle mappe dell’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Oltre a Sicilia, Sardegna, Toscana e Marche, tornate rosse nelle scorse settimane, nell’ultimo aggiornamento si aggiunge anche la Calabria. Tutto il resto dell’Italia è in giallo, a eccezione del Molise e della Provincia autonoma di Bolzano, che restano in verde. Nel resto d’Europa la Spagna è quasi interamente in rosso scuro. Così come Cipro, la Corsica, parte dell’Irlanda e la Francia meridionale, dove si contano più di 500 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Rosse (tra 200 e 500 casi ogni 100mila abitanti) anche la maggior parte di Grecia, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e Svezia, tutto il Portogallo e Malta.

Covid Regioni Rosso Mappa Ue

La mappa del Centro Europe Malattie con le 5 regioni italiane in rosso.

 

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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