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Afghanistan, i talebani prendono Kabul. Evacuazione immediata per tutti gli italiani

I miliziani integralisti sono entrati nella capitale e promettono un trasferimento pacifico dei poteri dal Governo. Migliaia di persone scappano in auto e a piedi. Fuga dall'ambasciata americana, resta quella russa

Un balzo indietro di vent’anni per l’Afghanistan. Oggi, giorno di Ferragosto, i talebani sono entrati a Kabul, conquistandola quasi senza colpo ferire. Nel corso delle ultime settimane l’esercito regolare si è squagliato come neve al sole. E se negli Stati Uniti si immaginava che occorressero fino a 3 mesi perché gli integralisti islamici prendessero la capitale, in realtà tutti i conti erano sbagliati: sono bastati pochi giorni.

I talebani e la metropoli nel caos

Secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian, che cita un comunicato di un portavoce talebano, i conquistatori hanno ordinato ai loro combattenti di evitare violenze in città. E di consentire un passaggio sicuro a chiunque decida di andarsene. I miliziani sostengono di non voler prendere la capitale “con la forza“. Ma sono promesse a cui non crede nessuno. Secondo molti abitanti, nella capitale afghana si sentono spari e sono in corso combattimenti. “L’Emirato islamico ordina a tutte le sue forze di attendere alle porte di Kabul, di non tentare di entrare in città“, aveva scritto su Twitter Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani. I residenti hanno confermato invece la presenza di “combattenti talebani armati nel nostro quartiere“.

“Transizione pacifica dei poteri”

Negoziatori degli integralisti islamici si stanno dirigendo al palazzo presidenziale di Kabul. Obiettivo: trattare subito il trasferimento pacifico dei poteri dal Governo alla nuova forza occupante. Lo riferisce una fonte afghana all’Associated Press. Il presidente afghano Ashraf Ghani, scrive la Bbc, sta tenendo in questo momento consultazioni d’emergenza con l’inviato Usa Zalmay Khalilzad e altri rappresentanti della Nato.

La Russia resta: “Buone relazioni”

Nell’imminenza della presa del potere da parte dei talebani, migliaia e migliaia di persone stanno scappando da Kabul anche in auto. Lunghe code di traffico di registrano in uscita dalla città. Lo riporta la Bbc mostrando le immagini della fuga. Alcune persone, secondo quanto viene riferito, abbandonano i veicoli fermi in coda e proseguono a piedi verso l’aeroporto. Secondo le agenzie di stampa, la Russia non evacuerà la sua ambasciata a Kabul, cosa che invece sta avvenendo per quello che riguarda gli Stati Uniti. Il movimento talebano garantisce la sicurezza dell’ambasciata russa a Kabul, ha detto Suhail Shaheen, un portavoce dell’ufficio politico talebano, all’agenzia di stampa Tass. “Abbiamo buone relazioni con la Russia e la nostra politica in generale è quella di garantire le condizioni di sicurezza per il funzionamento dell’ambasciata russa e di altre ambasciate“, ha dichiarato.

Italia, tutti a casa

L’Italia, dal canto suo, riporta a casa tutti. Sono cominciate questa mattina, secondo quanto si apprende, le operazioni per il rientro a Roma del personale dell’ambasciata a Kabul e dei connazionali presenti in Afghanistan. La partenza del volo è prevista per le 21.30 locali. Ieri l’appello della Farnesina tramite una mail mandata agli italiani presenti in Afghanistan a ritornare in Italia tramite il volo messo a disposizione dall’aeronautica militare.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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