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Svolta sulle cure domiciliari, Speranza: “Col PNRR investiremo 4 miliardi di euro”

Siglata l'intesa Stato-Regioni per trasformare il sistema sanitario italiano ancora centrato sull'ospedalizzazione del paziente

Per le cure domiciliari dei pazienti l’Italia compie un passo in avanti. Questa almeno è la prospettiva che potrebbe cominciare a concretizzarsi. Ancora una volta, come per altri settori, è fondamentale la spinta del Recovery fund. Grazie all’intesa tra Stato e Regioni sulle cure domiciliari “si compie un passo fondamentale per costruire la sanità di domani – ha salutato l’accordo il ministro della Salute, Roberto Speranza Con il PNRR investiamo 4 miliardi di euro nelle cure domiciliari, per portare l’assistenza pubblica e le cure più appropriate in casa dei pazienti.

Cure domiciliari, stop all’ospedalizzazione

Saremo in grado di curare meglio le persone, evitando il ricorso all’ospedale quando non è necessario e utilizzando al meglio le risorse“, ha detto il ministro. Speranza ha inoltre sottolineato che l’intesa tra Stato e Regioni estende alle cure domiciliari il sistema di autorizzazione e accreditamento. Ovvero quello che coinvolge tutti gli enti e soggetti, pubblici e privati, che erogano tali servizi. In particolare le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano dovranno provvedere ad attivare il sistema entro un anno. Chi ha già adottato un proprio sistema di autorizzazione e di accreditamento delle organizzazioni pubbliche e private per l’erogazione di cure domiciliari dovrà adeguare tale sistema. Il termine resta sempre quello dei 12 mesi da oggi.

Tumori, presto i registri regionali

Im base agli accordi raggiunti si stabilisce che venga attivato un monitoraggio annuale. Non sono previsti nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. “Per combattere il cancro – ha puntualizzato Roberto Speranza –  puntiamo anche sulla Rete nazionale dei registri dei tumori, dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico.” L’obiettivo è il “controllo sanitario della popolazione.” Per realizzare tutto questo, “ho firmato un decreto con cui, insieme al ministro dell’Economia, destiniamo tre milioni di euro.” Una cifra da ripartire fra “le Regioni per la creazione dei registri regionali dei tumori, che alimenteranno la Rete nazionale“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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