NewsPrimo piano

L’economia al tempo del Covid: super debito per l’Italia che però ‘rimbalza’ come non mai da 40 anni

Il nostro Paese guida con la Spagna la classifica europea della crescita verso l'alto dopo la recessione del 2020. Tutto ciò però anche grazie a un indebitamento che è quasi al 160% del Pil

A pochi giorni dall’arrivo della prima tranche da 25 miliardi di euro del piano europeo Next Generation Eu, l’Italia si ritrova a fare i conti con un ulteriore aumento del debito pubblico nazionale. Nello scorso mese di giugno, secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di circa 9,2 miliardi rispetto al mese precedente. Perciò a oggi risulta pari a 2.696,2 miliardi di euro. Una cifra molto elevata che fa dell’Italia uno dei paesi dell’Occidente maggiormente indebitati.

Debito: gli effetti della pandemia

Su tutto questo hanno inciso pesantemente le conseguenze economiche e sociali della pandemia da Covid. Nel nostro Paese, stando ai dati di Bankitalia, alla fine del 2020 il debito pubblico si era attestato a circa 2.569 miliardi di euro. Valori pari al 157% del Prodotto interno lordo (Pil): la ricchezza prodotta in un anno nel nostro Paese. Un aumento dell’indebitamento resosi necessario per fronteggiare il blocco totale della produzione e dei salari a causa di lockdown e chiusure. Nel 2019, l’anno prima del Coronavirus, il debito pubblico italiano era pari al 134% del Pil. Nell’annata della pandemia, il 2020, questo valore è schizzato in alto di 23 punti percentuali. In passato, perché si verificasse un tale aumento, c’erano voluti decenni. La situazione, dunque, è e resta estremamente delicata. Aggravata pesantemente dalle conseguenze della pandemia che si protrarranno nel tempo. Basti pensare che il PNRR è spendibile fino al 2026: 5 anni per tentare di risollevarsi e tornare, quantomeno, ai livelli di benessere – già in calo – di prima del Covid.

Espansione da record

Tuttavia le economie dei paesi ricchi sono in pieno rimbalzo dopo lo sprofondo dell’annus horribilis 2020. L’Italia e la Spagna si avviano infatti a registrare nell’anno in corso il ritmo più rapido di espansione economica da più di quattro decenni. Si torno cioè sui livelli di fine anni ’70, con un aumento del Pil che aiuterà i due paesi a superare la profonda recessione in cui sono precipitati. Il prodotto interno lordo della Spagna dovrebbe crescerà del 6,2% nel 2021, mentre l’Italia registrerà un tasso del 5,6% secondo un sondaggio fatto da Bloomberg fra economisti.

LEGGI ANCHE: Ripresa economica, l’Italia supera la Germania: Pil a +4,9% nel 2021

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio