Se non lui, chi? Cosa aspettarci dal documentario di Tornatore su Morricone
Si intitola, semplicemente, 'Ennio'. E verrà presentato fuori Concorso a Venezia 2021, all'inizio di settembre
Una volta Giuseppe Tornatore ha detto del Maestro: “Senza Ennio Morricone non sarebbe stato lo stesso”. In quell’occasione parlava proprio di Nuovo Cinema Paradiso, e aveva ragione. La storia di Sasà è anche in quel Tema d’Amore che dopo trentatré anni rievoca tutto il potere immaginifico del film, in una narrazione sul cinema e sulla vita che parla, ancora, della storia di tutti. 23 brani di cui, il più noto, composto insieme al figlio Andrea. Una pioggia di Oscar, Globe, BAFTA, Nastri, Donatello, Palme d’Oro, César, tutto. E da lì in poi (era il 1988) un legame artistico mai interrotto. C’è poco da aggiungere: non aspettiamo altro che vedere l’omaggio che Tornatore farà a Morricone, e che verrà presentato fuori concorso a Venezia 2021. Il titolo scelto è, forse, l’unico giusto: Ennio. E niente più.
Il ritratto inedito di Morricone
Ad annunciare l’evento è stata proprio la Biennale: sarà la 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (che quest’anno si terrà dal 1° all’11 settembre 2021) ad ospitare fuori concorso il documentario Ennio. Si tratterà di un ritratto di Morricone attraverso gli occhi privilegiati di Giuseppe Tornatore. L’occasione riportata sullo schermo è quella di una lunga intervista fatta dal regista al compositore. Un vis à vis sulla carriera, ma anche sui volti inediti di Morricone, dalla passione per gli scacchi alle intuizioni più intime della sua musica. Per certi versi sarà anche un viaggio tra gli spunti realistici che hanno ispirato la visione del Maestro, dall’urlo del coyote de Il buono, il bruno, il cattivo, ai bidoni di latta che davano il ritmo ad una protesta per le strade di Roma, per poi trasformarsi nel tema di Sostiene Pereira.
Ma c’è di più. Protagonisti del documentario saranno anche i grandi volti del cinema e della musica che hanno incontrato Morricone nel loro percorso artistico. Non mancheranno dunque le testimonianze di Bertolucci, Montaldo, Bellocchio, Argento, Piovani, i Taviani e Verdone. Ma anche Barry Levinson, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Bruce Springsteen, Hans Zimmer e Pat Metheny.
Tornatore e Morricone, una carriera insieme
“Ho lavorato trent’anni con Morricone”, ha dichiarato Tornatore per commentare la notizia, come riporta l’ANSA. “Ho fatto con lui quasi tutti i miei film, per non contare i documentari, gli spot pubblicitari e i progetti che abbiamo cercato di mettere in piedi senza riuscirci”. E si tratta, letteralmente, di un sodalizio artistico che ha attraversato l’intera carriera del regista. Dall’esordio indimenticabile con Nuovo Cinema Paradiso in poi: Stanno tutti bene, Una pura formalità, L’uomo delle stelle, La leggenda del pianista sull’oceano, Malèna, La sconosciuta, Baarìa, La migliore offerta, fino al più recente La corrispondenza. “In tutto questo tempo – ha aggiunto Tornatore – il nostro rapporto di amicizia si è consolidato sempre più. Film dopo film, man mano che la mia conoscenza del suo carattere di uomo e di artista si faceva più profonda, mi sono sempre chiesto che documentario avrei potuto fare su di lui. E oggi si è avverato il sogno“.
La prima volta e l’ultima
Dunque se non lui, chi? Chi potrebbe raccontare Ennio con tanta dedizione, se non Tornatore? Che peraltro, già ci aveva regalato una bellissima “lezione di cinema e di storia” nel libro “Ennio. Un maestro. Conversazione”, pubblicato da HarperCollins. La stessa conversazione che oggi ruota attorno al documentario, e che il regista avrebbe voluto completare per i 90 anni di Morricone, per celebrarne la vita e la carriera.
Tempo fa, in un’intervista rilasciata a La Stampa, Tornatore aveva condiviso il ricordo del primo momento in cui scoprì Ennio, da bambino. È un ricordo bellissimo, che vale la pena riproporre: “Avevo 8 anni. Ero al mare, nel mio stabilimento balneare c’era un juke-box, una canzone 50 lire, tre 100 lire. Un giorno da lì si sprigionò un brano che avevo ascoltato al cinema. Mi avvicinai e tra le quattro copertine esposte vidi il 45 giri di Per un pugno di dollari e la scritta ‘musiche di Ennio Morricone’. Lo ricordo benissimo”.