La Sicilia verso la zona gialla da lunedì 23 agosto: occupazione dei posti letto al 15%
Intanto l'ordinanza di Musumeci sospende l'obbligo del Green Pass negli uffici pubblici
Possibile passaggio in zona gialla per la Sicilia. Già a partire dal prossimo lunedì, infatti, l’isola potrebbe abbandonare la zona bianca a causa dei numeri preoccupati di ospedalizzazione. Continuano a crescere anche i numeri dell’occupazione di posti letto in terapia intensiva. A seguire la Sicilia potrebbe essere la Sardegna. Intanto in Italia il 16 agosto si sono registrati 3.674 nuovi casi e 24 morti. Effettuati solo 74mila tamponi con un tasso di positività al 5%. A livello nazionale i ricoveri hanno avuto un balzo di 172 posti mentre crescono di 20 le terapie intensive.
La Sicilia in zona gialla da lunedì 23 agosto
A temere più di tutte le altre regioni per l’aumento dei casi è la Sicilia. L’isola, infatti, potrebbe colorarsi di giallo già a partire dal prossimo lunedì 23 agosto. A preoccupare è il superamento della soglia di occupazione di posti letto in terapia intensiva, che ha raggiunto il 9% negli ultimi giorni. L’occupazione dei posti letto all’interno dei reparti ordinari, invece, si attesta al 15%. Le percentuali, dunque, superano il limite massimo fissato dal decreto. Per rimanere in zona bianca, tale dato non dovrebbe oltrepassare il 10% per la rianimazione ed il 15% per l’area medica.
La questione del green pass
Intanto sempre la Sicilia ha sospeso in misura del tutto temporanea l’art.5 dell’ordinanza n. 84 del 13 agosto scorso. A subire uno stop è proprio l’obbligo del Green Pass previsto per “l’accesso dell’utenza agli uffici pubblici e a tutti gli edifici aperti al pubblico“. L’ordinanza è già stata firmata dal presidente della regione, Nello Musumeci, e dal capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina. La decisione presa dalla regione Sicilia è arrivata “in attesa delle risultanze della avviata interlocuzione con il Garante per la protezione dei Dati personali”. Sulla questione Musumeci aveva già subito attacchi e contestazioni da parte di partiti anche alleati del governo. La misura, che riguarda soprattutto gli utenti e non gli operatori, affronta tematiche delicate come l’effettiva disponibilità dei servizi telematici da parte dei soggetti erogatori e l’esclusione degli uffici giudiziari e degli uffici di pubblica sicurezza.
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