Covid-19, AstraZeneca: l’uso della profilassi pre-esposizione per proteggere chi è a rischio
Il nuovo studio diffuso dall'azienda produttrice di uno dei vaccini sulla base della somministrazione fino ad oggi
AstraZeneca ha attivato uno studio, ormai giunto in fase 3, del quale si prepara a presentare i dati di profilassi alle autorità regolatorie. L’azienda, infatti, sta studiando la profilassi pre-esposizione come approccio per i soggetti considerati ad alto rischio di contagio. Questo tipo di protezione è già noto per altre infezioni come l’Hiv, ma la sua applicazione al coronavirus potrebbe essere una novità assoluta. Ecco in cosa consiste.
Il nuovo studio di AstraZeneca a protezione dei soggetti a rischio
AstraZeneca, già nota per la creazione del vaccino anti Covid-19, ha diffuso i primi risultati di un importante studio scientifico, giunto alla fase III di sperimentazione. L’azienda, infatti, sta presentando i dati raccolti alle autorità regolatorie e se approvata, la profilassi potrebbe essere applicata concretamente sui pazienti. Si tratta dello stesso tipo di profilassi pre-esposizione già utilizzata per esempio contro l’Hiv. La combinazione di anticorpi somministrata viene modificata per fornire in maniera potenziale e preventiva una protezione di lunga durata. Si tratta, dunque, di una prassi studiata appositamente per tutti i soggetti a rischio.
Il comunicato dell’azienda
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, AstraZeneca ha comunicato i promettenti risultati che riguardano la “prima combinazione di due anticorpi a lunga durata d’azione per prevenire Covid-19”. In questo studio di profilassi pre-esposizione, denominato Provent, si è assistito ad una riduzione del 77% di sviluppare Covid-19 in forma sintomatica. Lo studio è stato condotto su un campione di 5.197 partecipanti in totale. Non si sono registrati casi gravi o decessi a causa del Covid-19 nel gruppo dei pazienti trattati con AZD7442, ovvero con questo metodo preventivo. Myron J. Levin, professore all’Università della Colorado School of Medicine ha dichiarato: “i risultati dimostrano che una dose di AZD7442, somministrata per intramuscolo, può prevenire rapidamente ed efficacemente il Covid sintomatico”. Per questo motivo si potrebbe rivelare per il futuro uno strumento indispensabile per aiutare le persone a rischio e quelle che per motivazioni diverse non possono sottoporsi alla vaccinazione.
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