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Adamello, soffre il ghiacciaio più esteso d’Italia: in 5 anni persi 12 metri di spessore

Le alterazioni del clima dovute anche alle attività dell'uomo stanno mettendo in serio pericolo un altro gioiello delle Alpi al quale ogni anno mancano 14 milioni di metri cubi d'acqua

Dopo la Marmolada, l’Adamello. Un anno fa si registrò il triste record della ‘regina delle Dolomiti’, la Marmolada appunto, i cui ghiacciai sembrano destinati a sparire nell’arco di 15 anni. Ora è la volta del monitoraggio dell’Adamello: il più esteso ghiacciaio italiano, che si trova sulle Alpi Retiche, nel Bresciano. Ogni anno sull’Adamello spariscono 14 milioni di metri cubi di acqua, pari a 5.600 piscine olimpioniche. La sua estensione si sta riducendo progressivamente, passando dai circa 19 chilometri quadrati del 1957 ai circa 17.7 del 2015.

Rischiamo di perdere l’Adamello

È questo il risultato del monitoraggio effettuato dalla Carovana dei ghiacciai di Legambiente. Seppure lo spessore del ghiacciaio sia notevole – nel 2016 a Pian della Neve misurava 270 metri -, negli ultimi anni si sta registrando una progressiva riduzione pari a 10-12 metri da 5 anni a questa parte. “Le masse glaciali dell’Adamello, il più grande ghiacciaio d’Italia, colpiscono in quando a dimensioni e bellezza” sottolinea in una nota Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente. Per questo, prosegue, “lasciano grande sconcerto al pensiero che nei prossimi decenni, se continueremo con il trend attuale di immissioni di gas climalteranti, non potranno più essere ammirate dai numerosi turisti che raggiungono il passo del Presena. Sicuramente un motivo in più perché si costruisca una maggiore consapevolezza nei cittadini e nei governanti“.

Ghiacciaio dell’Adamello e inquinamento

Il fatto è che la riduzione delle emissioni di anidride indotta lo scorso anno dalla pandemia di Coronavirus è una buona notizia per il clima della Terra. Ma rappresenta poco o nulla per i ghiacciai alpini. E ormai quel divario (positivo) si va colmando, col pieno ritorno a tutte le attività umane inquinanti. Una conferma a questa tesi è arrivata, già nel 2020, dalle misurazioni annuali condotte da geografi e glaciologi dell’Università di Padova. In particolare per la Marmolada, al confine fra i territori di Trento e Belluno. “Il ghiacciaio della Marmolada negli ultimi 70 anni ha ormai perso oltre l’80% del proprio volume passando dai 95 milioni di metri cubi del 1954 ai 14 milioni attuali – aveva spiegato Aldino Bondesan, coordinatore delle campagne glaciologiche per il Triveneto – Le previsioni di una sua estinzione si avvicinano sempre di più: il ghiacciaio potrebbe avere non più di 15 anni di vita”.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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