All’indomani dell’addio definitivo delle truppe statunitensi all’Afghanistan sono cominciati in Qatar i colloqui fra i diplomatici inglesi e rappresentanti dei talebani. Il governo di Boris Johnson cerca di assicurare un corridoio di uscita dal paese a cittadini britannici e afghani rimasti indietro. Il ritiro militare occidentale, avvenuto in fretta e furia, è terminato per le forze Nato già alla fine della scorsa settimana. E per gli stessi americani il 30 agosto, un giorno prima della scadenza fissata. La situazione tesissima all’aeroporto di Kabul è precipitata dopo gli attacchi kamikaze, rivendicati dall’Isis-K, del 26 agosto.
Afghanistan, corridoi umanitari?
“Il rappresentante speciale del primo ministro per la transizione afghana, Simon Grass, è a Doha” ha dichiarato un portavoce di Downing Street. Grass “sta incontrando alti rappresentanti talebani per sottolineare l’importanza di un passaggio sicuro dall’Afghanistan ai cittadini britannici e a quegli afghani che hanno lavorato con noi negli ultimi 20 anni” ha dichiarato. Lo stesso Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ammesso che ci sono “ancora 100-200 americani in Afghanistan e per loro non c’è nessuna scadenza. Li faremo uscire se vogliono uscire“.
Biden: “Questa guerra doveva finire“
Dal canto suo Biden ha definito “uno straordinario successo” l’operazione di evacuazione da Kabul parlando di “una missione di compassione“. “La scadenza del 31 agosto per il ritiro dall’Afghanistan non era una data arbitraria ma una data per salvare vite americane“. “Mi prendo la responsabilità per tutte le decisioni prese. Non volevo continuare questa guerra per sempre” ha poi detto Biden.
“Sull’Afghanistan due sole scelte”
“Di fronte all’avanzata dei talebani avevamo due scelte: o seguire gli accordi fatti dal mio predecessore Donald Trump o inviare altre migliaia di soldati in una escalation della guerra” ha sottolineato. “Era ora di finire questa guerra. C’è un mondo nuovo e dobbiamo difendere gli Usa da nuove minacce. La nostra strategia deve cambiare. Non avevamo bisogno di continuare una guerra di terra” ha evidenziato il presidente Usa. “Il mondo sta cambiando – ha spiegato – dobbiamo affrontare le sfide di questo secolo e la competizione con la Cina o la Russia, continuando a combattere il terrorismo“.
I repubblicani contro il Presidente
Ma negli Stati Uniti il momento è difficile per l’Amministrazione Biden. Alcune figure di spicco dei repubblicani hanno criticato il Presidente dopo l’annuncio della fine delle missione in Afghanistan. Una “vergogna” che a loro avviso lascia circa 200 cittadini americani nelle mani dei talebani. Il presidente ha “creato un disastro, abbandonando degli americani e i nostri interessi“, ha denunciato la presidente del Gran Old Party, Ronna McDaniel. “Questo prova quello che sapevamo già: Biden è incapace di servire come Commander in chief, gli Stati Uniti e il mondo sono meno sicuri a causa sua“, ha aggiunto.
LEGGI ANCHE: Afghanistan, via anche l’ultimo soldato Usa dopo 20 anni. Allarme Onu: “Crisi umanitaria ancora più grande”