Vaccino Covid, terza dose? “In Europa non è urgente”. Ma gli Usa partono dal 20 settembre
L'Ema è contraria perché sostiene che già oggi il siero somministrato è altamente protettivo. Negli Stati Uniti Moderna presenta i dati sull'efficacia in vista della campagna per la terza dose che sta per cominciare
Mentre negli Usa la casa farmaceutica Moderna presenta i primi dati sull’efficacia della terza dose di vaccino contro il Coronavirus, dall’Ema arrivano per l’Europa messaggi in direzione contraria. “Sulla base delle prove attuali – recita una nota congiunta dell’Agenzia europea del farmaco e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) – non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate“.
“Prima chi deve completare il ciclo“
In sostanza: no alla terza dose, almeno per adesso. “Le prove sull’efficacia del vaccino e sulla durata della protezione mostrano che tutti i vaccini autorizzati nella Ue sono attualmente altamente protettivi” spiega l’Ema (nella foto in alto a destra la direttrice dell’Ema, Emer Cooke). Ciò vale contro “l’ospedalizzazione, le malattie gravi e la morte legate al Covid-19“. Tuttavia “circa un adulto su tre con più di 18 anni nell’Unione è ancora attualmente non completamente vaccinato“. Ecco perché, sostengono Ema e Ecdc, “la priorità ora dovrebbe essere quella di vaccinare tutti gli individui idonei che non hanno ancora completato il ciclo di vaccinazione“.
Terza dose per gli immunodepressi
Resta però la questione dei soggetti fragili. Gli esperti spiegano infatti che “è importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con un sistema immunitario normale e per quelle con un sistema immunitario indebolito“. Per quanto riguarda gli individui immunodepressi “alcuni studi riportano che una dose aggiuntiva di vaccino può migliorare la risposta immunitaria“. Tale opzione dovrebbe dunque “essere presa in considerazione già ora” sostengono, in contrasto con quanto afferma l’Ema. “Si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di fornire una dose aggiuntiva, come misura precauzionale, agli anziani fragili.” In particolare “a quelli che vivono in ambienti chiusi come i residenti delle strutture di assistenza a lungo termine“.
Usa, terza dose dal 20 settembre
Negli Stati Uniti, invece, nessuna titubanza sulla necessità della terza dose di vaccino anti Sars-CoV-2. Salvo contrordini la distribuzione comincerà il prossimo 20 settembre con Pfizer. E, come detto, anche Moderna si prepara. “Siamo lieti di aver avviato il processo” per la valutazione della terza dose, comunica la casa farmaceutica. Una realtà che “mostra una robusta risposta di anticorpi contro la variante Delta“. Moderna ribadisce infine il suo impegno a condividere in modo trasparente i dati a sua disposizione con i governi.
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