Indice Rt in calo al termine della seconda estate della pandemia di Covid. E la variante Delta si conferma predominante in Italia, per quanto riguarda i contagi da Coronavirus. I dati arrivano un’indagine dell’Istituto superiore di sanità (Iss) relativa al 24 agosto. La variante Delta, del resto, è prevalente ormai in vari paesi del mondo oltre al nostro. Di fatto ha soppiantato le altre varianti. Non è dissimile dalle altre ma risulta essere più contagiosa.
La Delta e l’indice del contagio
La prevalenza della Delta è pari al 99,7% dei casi. In Italia, inoltre, la predominanza della Delta è confermata per tutti gli ultimi 45 giorni. Nel periodo 11-24 agosto l’indice di trasmissibilità Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 0,97, vicino alla soglia epidemica di 1, e in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Si osserva una lieve diminuzione anche dell’Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero. Cifre e numeri emergono dalla bozza del monitoraggio settimanale all’esame della cabina di regia, oggi 3 settembre. In base ai dati del 2 settembre sono stati oltre 6700 i casi di Sars-CoV-2 in Italia e 62 le vittime.
Regioni a rischio moderato
Salgono a 17, tuttavia, le Regioni e Province autonome che questa settimana risultano classificate a rischio moderato e non più basso. La scorsa settimana erano ‘solo’ 10. Le restanti 4 Regioni risultano classificate a rischio basso. Spicca, negativamente, il caso della Sicilia, dove i nuovi casi di Covid-19 segnalati in settimana sono in crescita e pari a 9.771. Casi in crescita, nel trend settimanale, anche in Veneto: sono 4.217.
Israele, crescono i nuovi casi
Notizie non positive anche dal resto del mondo. In Israele, in particolare. Per il quarto giorno consecutivo il paese della Stella di David registra un’alta quota di nuove infezioni. E, al tempo stesso, un costante calo dei casi gravi. Secondo i dati del ministero della Sanità di Tel Aviv, nelle ultime 24 ore i nuovi positivi sono stati 11.210 a fronte di circa 149mila tamponi, con un tasso all’8.43%. I casi gravi sono scesi a 667. Aumenta il numero delle persone che hanno avuto la terza dose arrivando a quasi 2 milioni e mezzo.
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