Nel quinto giorno di Venezia78 si è appena conclusa la Conferenza stampa del film diretto da Leonardo Di Costanzo, dal titolo Ariaferma. Il regista ci porta nel microcosmo di un carcere di Mortana. Una realtà che non esiste se non per la storia che racconta. Presentata oggi 5 settembre in occasione della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. La sinossi ci racconta la vita all’interno di un vecchio carcere ottocentesco in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti dei reclusi si bloccano e alcuni dei detenuti, insieme a pochi agenti, rimangono in attesa di nuove destinazioni. Nel suo film, Leonardo Di Costanzo mette in evidenza il rapporto che nasce e diviene intimo, quando il gruppo si restringe in un’atmosfera sospesa. Esattamente come quel carcere che sta per chiudere definitivamente, lasciando al suo interno quei ‘peccati da scontare’ con la giustizia, con la stessa vita.

“Quando la prima volta Leonardo mi ha mandato il copione, non mi aveva detto quale ruolo avrei fatto, ci stava pensando sù – ha spiegato Silvio Orlando durante la Conferenza stampaNaturalmente io ho subito pensato che mi avrebbe affidato la parte della guardia carceraria, perché mi sembrava quella più vicina alle mie corde attoriali. Poi, con un piccolo salto mortale mi ha affidato l’altro ruolo”; ha continuato l’attore che stando al suo parere, il regista gli avrebbe acconsentito di vivere una sorta di ‘verginità’ con questa interpretazione: “Io credo che la recitazione sia arte della memoria. Ho sempre cercato di capire quale cosa del personaggio appartenesse a me, del mio vissuto. Ovviamente essere un ergastolano è una condizione che non mi appartiene come esperienza; e sì, il panico c’è stato, ma ho cercato di essere all’altezza delle persone che mi circondavano”. 

Photo Credits: Teresa Comberiati

Toni Servillo nelle vesti di guardia giurata in Ariaferma: film fuori concorso a Venezia78

Calarsi in un ruolo dalle sfumature sconosciute è la condizione che non ha vissuto solo Silvio Orlando. E’ la stessa sensazione percepita anche da Toni Servillo. L’attore, nel film diretto da Di Costanzo, interpreta la guardia giurata del carcere di Mortana. Un’interpretazione che di certo non lo ha fatto accomodare nella ‘solita routine’: “Per me è stato particolarmente affascinante interpretare un personaggio di decorosissima bontà, onestà. Un funzionario dello stato che crede nel suo lavoro e in quel gesto che può evitare che la catena di violenza che c’è fuori dalle carceri, si ripeta ossessivamente anche all’interno”. 

La dimensione interiore del personaggio lo ha affascinato a tal punto da toccare con mano le sfumature di un conflitto, molto forte – ci racconta Toni Servillo – che la guardia giurata avrebbe maturato negli anni dentro di sé. Una collisione tra l’esercizio della responsabilità e la compassione e la pietà. Un conflitto – dice – estendibile anche ad altri ambiti della società che potrebbe portare il pubblico alla riflessione.

Photo Credits: Teresa Comberiati

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