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Mattarella: “Vaccinarsi è un dovere”, polemiche sui social. Giorni decisivi per il Green Pass esteso

A metà settimana la cabina di regia in vista di un nuovo decreto nei giorni della ripartenza delle attività produttive. Si discute sull'obbligo di vaccinazione per tutti. Ad oggi il 71,6% degli italiani è vaccinato

Apprezzamenti da molti cittadini per Sergio Mattarella, ma anche polemiche da parte di altri sui social media. E l’hashtag #Mattarella in tendenza ai primi posti, dopo il duro intervento del Presidente della Repubblica sulla pandemia di Covid e le vaccinazioni. Dall’Università di Pavia, dove ieri 5 settembre ha presenziato all’inaugurazione dell’anno accademico, il capo dello Stato non ha usato mezzi termini. “Non si invochi la libertà per sottrarsi al vaccino” ha detto. “Quell’invocazione“, ha aggiunto, corrisponde a “mettere al rischio la salute altrui” e soprattutto di quanti “hanno permesso con il loro senso di responsabilità di riaprire università e scuole e far ripartire l’economia.

Mattarella contro i No Vax violenti

Dopo averlo sottolineato, il presidente Mattarella ha definito “un dovere morale e civico quello della vaccinazione“. Il vaccino, ha spiegato, è “lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus, lo strumento che la scienza ci ha consegnato in tempo straordinariamente breve“. Nel mirino del Presidente quei cittadini che negli ultimi giorni si sono scagliati con violenza contro giornalisti, medici, scienziati e politici, in nome della libertà di non vaccinarsi o della contrarietà all’obbligo del Green Pass. “Le minacce di violenza e la violenza stessa vanno sanzionate – ha detto il capo dello Stato – con doveroso rigore per tutelare coloro che hanno adottato comportamenti responsabili.

Giorni cruciali per l’obbligo vaccinale

Con la giornata di oggi comincia una settimana cruciale per l’estensione del Green Pass e il possibile obbligo vaccinale per nuovi settori. È imminente un nuovo decreto del Governo in vista della ripresa a pieno ritmo delle attività produttive. Probabilmente giovedì 9 settembre si terrà una cabina di regia. Obiettivo: decidere sull’estensione dell’obbligo del certificato verde cominciato il 6 agosto scorso con ristoranti, bar, cinema, concerti e teatri. In cima alla lista delle aree da coinvolgere, i dipendenti pubblici o comunque chi ha un contatto col pubblico. Si discuterà anche degli autisti del trasporto pubblico, così come degli addetti alle mense scolastiche o dei lavoratori delle aziende private.

Mattarella, Speranza e il “rischio di tornare indietro

L’obiettivo del Governo è di accelerare il più possibile la campagna vaccinale. L’asticella è quella dell’80% di cittadini italiani che abbiano completato il ciclo vaccinale (con due dosi, salvo vaccino monodose) entro settembre. A oggi, secondo i dati ufficiai, gli italiani vaccinati sono 38,7 milioni, pari al 71,6% della popolazione. Il 28,4% comprende coloro che hanno ricevuto una prima dose e coloro che non ne hanno ricevuta alcuna. In questo caso anche per deliberata scelta, in quanto contrari al vaccino. Ma il ministro della Salute, Roberto Speranza, avverte: “O si rafforza ancora la campagna vaccinale, o si è costretti a immaginare che a un certo punto bisognerà usare misure del passato“.

Smart working e scuola al via

Altro tema caldo è anche quello dello smart working. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta annuncia che “non sarà abolito” ma “è auspicabile che resti per una quota fino al 15%“. Oggi 6 settembre, inoltre, comincia la scuola in presenza nella Provincia autonoma di Bolzano. È questo il primo vero test sulla ripresa e sull’obbligo del Green pass per docenti e personale d’istituto.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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