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La scuola cattolica, il film che ci ricorda di non dimenticare: a Venezia78 la strage del Circeo

A fine proiezione dell'ultima pellicola di Stefano Mordini abbiamo raccolto le sensazioni e le opinioni del pubblico

La scuola cattolica, ancor prima di prender forma nella pellicola cinematografica del regista Stefano Mordini; ancor prima di riempire con fatica le 1294 pagine di un libro vincitore del Premio Strega 2017 scritto da Edoardo Albinati, è un fatto di sangue e violenza – inauditi – realmente accaduto in una villa del Circeo. Ci troviamo immersi in una Roma Anni Settanta. Roma bene, alta borghesia con distinte famiglie che portano però portano in grembo figli adolescenti capaci di uno dei delitti più atroci che la cronaca nera ha mai narrato.

Quei figli sono un gruppo di amici che studiano nella scuola cattolica privata maschile del quartiere Trieste. Tra questi, ci sono naturalmente Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira; quei ragazzi che in una notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 si macchiarono di un fatto terribile ricordato da sempre come il delitto del Circeo. Quella notte stuprarono due donne conosciute da poco, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti; uccisero la prima di botte e “lasciarono” viva la seconda ragazza, solo perché si era finta morta. Restringendo il tutto in soli 106 minuti è stata la sfida del regista Stefano Mordini; il quale nella giornata di ieri 6 settembre ha presentato il suo ultimo film fuori concorso a Venezia78 e, in uscita nelle sale il 6 ottobre.

La scuola cattolica cast
Photo Credits: Teresa Comberiati

Nascere maschi è una malattia incurabile è una delle battute chiave nella pellicola come anche nel libro omonimo da cui è tratto il film. Il prodotto cinematografico del regista italiano sintetizza per immagini l’atroce delitto iniziando a narrare le vite dei protagonisti sei mesi prima dal femminicidio. Un’operazione complessa quando il cinema decide di voler narrare un fatto realmente accaduto. Altrettando, quando si vuole mantenere il giusto tono senza inciampare nell’etichettato di una pellicola che non vuole assolutamente tradire la realtà.

Il film, che vede un cast d’eccezione formato da: Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Emanuele Maria Di Stefano, Giulio Fochetti, Leonardo Ragazzini, Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Guido Quaglione, Federica Torchetti, Luca Vergoni, Francesco Cavallo, Angelica Elli, Gianluca Guidi, Corrado Invernizzi, Beatrice Spata, Giulio Tropea, Fabrizio Gifuni, Fausto Russo Alesi, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca; è stato presentato nella kermesse festivaliana del sesto appuntamento del Cinema di Venezia. Noi, di VelvetMAG abbiamo atteso la sua proiezione aperta al pubblico e ci siamo chiesti se la pellicola di Stefano Mordini, nel suo piccolo, ha reso giustizia.

Andrea Lintozzi Guido Quaglione Giulio Tropea
Photo Credits: Teresa Comberiati

La scuola cattolica vista dal pubblico del Festival: “Sapevo, ma da oggi è cambiato qualcosa”

Sui margini del Palazzo Grande dal quale poco distante chiosa il rinomato Red Carpet; abbiamo ascoltato la voce di una generazione che, forse di quel delitto ne ha conosciuto solo la storia per iscritto. Prima di vedere il film ho voluto informarmi. Quel lungo e interminabile tempo che ha visto compiersi quell’atroce violenza su Rosaria e Donatella mi ha terrorizzato fin da subito. Ma oggi, dopo aver visto la pellicola appena proiettata, da donna mi sento emotivamente colpita; è cambiato qualcosa – ha raccontato la spettatrice –  Non possiamo lasciare che il tempo cancelli un’atrocità così disumana. E per farlo bisogna partire dal principio, da un’educazione.

Valentina Cervi Jasmine Trinca Valeria Golino
Photo Credits: Teresa Comberiati

Un film che abbia attori capaci di interpretare profili caratteriali complessi, porta lo spettatore a non percepirne quasi più il distacco tra la storia, la scena e la distanza che li divide dal grande schermo. Ogni singolo elemento si rende collante dell’altro. Ed è quello che è accaduto esattamente ieri: “Toccante, sconvolgente, freddo – si è espresso un ragazzo poco dopo aver visto la proiezione del film di Mordini – gli attori si sono calati nelle loro parti alla perfezione. Ne ho sentito la ruvidità e non credo affatto che sia stato così semplice per i protagonisti render proprie certe emozioni. C’è tanto da imparare su un caso di questo spessore successo tanti anni fa. Anzi – continua – credo che si sia reso nuovamente attuale il caso, proprio oggi, in un tempo che l’umanità continua a perdere i suoi valori”.

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Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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