Durante l’Udienza Generale di mercoledì 8 settembre, Papa Francesco si concentra su un concetto fondamentale per la pace nel mondo: l’uguaglianza. Ancora oggi, dopo guerre, lotte per la parità, battaglie sociali, viviamo in un mondo dove la disparità e la discriminazione regnano in molte realtà. Il Pontefice richiama l’attenzione verso due separazioni importanti, che esulano dalla concezione cristiana e si diffondono in ogni ambito e contesto: la disparità di genere e la schiavitù ‘moderna’.

Ma in Cristo non può esistere diseguaglianza, per questo il suo messaggio risulta ieri e oggi rivoluzionario; una visione in cui non ci sia differenza tra “greco e giudeo“, tra uomo e donna e tra schiavi e liberi. Vivere come figli di Dio, spiega Papa Francesco, dovrebbe eliminare ogni forma di discriminazione, portando avanti il concetto di ‘fratellanza‘ espresso in ogni passo della Parola: “una vera e sostanziale uguaglianza“. È questo il filo conduttore della catechesi che il Santo Padre ha tenuto durante l’Udienza Generale.

Uguaglianza e unità nel messaggio di Papa Francesco

Partendo ancora una volta, dalla Lettera ai Galati, Papa Francesco ha esortato a non dare per scontato il dono cristiano di essere “figli di Dio“; è necessario, piuttosto, fare memoria del giorno in cui, grazie al Battesimo, i cristiani sono stati uniti come fratelli. “Le differenze e i contrasti che creano separazione non dovrebbero avere dimora presso i credenti in Cristo“; perché è nella fratellanza, nell’uguaglianza e nell’unità che si cresce nella fede. “La nostra vocazione è piuttosto quella di rendere concreta ed evidente la chiamata all’unità di tutto il genere umano. Tutto quello che esaspera le differenze tra le persone, causando spesso discriminazioni, tutto questo, davanti a Dio, non ha più consistenza“.

Durante l’Udienza Generale, il Papa sottolinea come San Paolo affermi con “audacia” l’unità ottenuta con il Battesimo; si tratta di un messaggio rivoluzionario, ritenuto da qualcuno all’epoca persino eretico. Soprattutto quando, non curante delle differenze etnico-religiose, l’Apostolo afferma: “Non c’è Giudeo né Greco“; un messaggio che invoca l’unità, un’identità nuova e priva di ogni forma di differenza. Strano come, ancora oggi, questo concetto risulti difficile da applicare; eppure in piccoli e grandi contesti le discriminazioni tengono spesso i fili della società. Papa Francesco esorta a staccarsi da questi fili in maniera definitiva e decisa.

Udienza Generale: la ‘schiavitù’ di oggi

Libertà e schiavitù, impossibile per la società antica staccarsi da questa distinzione ‘vitale’; i liberi godevano, per legge, di tutti i diritti, mentre agli schiavi non era riconosciuta nemmeno la dignità umana. Ma ciò che dovrebbe sconvolgere è che, come sottolinea Papa Francesco, “Questo succede anche oggi: tanta gente nel mondo, tanta, milioni, che non hanno diritto a mangiare, non hanno diritto all’educazione, non hanno diritto al lavoro: sono i nuovi schiavi, sono coloro che sono alle periferie, che sono sfruttati da tutti“. Si parla di una schiavitù ‘moderna’ che di moderno poi non ha davvero niente, considerando che gli uomini si abrogano, in maniera primordiale, il diritto di togliere la dignità ad altri uomini.

E in un sistema che trae, erroneamente, linfa dalle differenze e diseguaglianze, la disparità tra uomo e donna e ancora oggi una discriminazione che persiste in tante culture; non occorre andare lontano, ma basti pensare come sottolinea Papa Francesco a tutte le volte che si sente dire: “Lascia stare, non fare nulla: sono cose da donne“. L’uguaglianza in Cristo stabilisce un’uguaglianza sociale tra uomo e donna, ma “c’è bisogno di riaffermarla anche oggi“. Oggi che ancora le donne sono schiave, oggi che ancora le donne non hanno le stesse opportunità dell’uomo, oggi che le donne non sono considerate con la stessa dignità. Fondamentale dunque, e aggiungerei non solo per i Cristiani, rimarcare il concetto di uguaglianza, ogni giorno, in ogni contesto e in ogni comunità.

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