Nello spazio Hollywood Celebrities Lounge, giovedì 9 settembre, nella cornice festivaliana della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ha avuto luogo la presentazione del cortometraggio The Circle Of Love di Enzo Bossio con Michelle Carpente e Adriano Squillante. Il film prodotto da The Boss Movies è nato da un’idea del regista cinematografico e dall’interprete, al Festival di Alicante, durante la premiazione del corto Svegliati: “Eravamo in barca – spiega Adriano Squillante a VelvetMAG – quando ho avuto l’idea di raccontare come in amore spesso si commettono gli stessi errori, inconsapevolmente. Esattamente come la dinamicità di un ciclo, che sembra quasi inevitabile che non si ripeta”.
Per l’attore che è alla sua prima esperienza alla Mostra del Cinema di Venezia, nel corto The Circle Of Love veste i panni del suo omonimo personaggio. Adriano è ragazzo che rappresenta parte di una società fortemente basata sull‘individualismo e sull’autoreferenzialità. E chi spesso ne subisce le cause è proprio l’amore.
I tre atti dell’amore in The Circle of Love: l’excursus silenzioso attraverso gli occhi di Elena
Il cortometraggio presentato nel corso del nono giorno a Venezia78, estrapola quello che di più reale succede in una coppia. Il fatidico Vissero felici e contenti, acquista un profilo differente da come le fiabe, appunto tali, c’hanno abituati al suono di quelle parole, da decenni ormai. Il verbo si plasma su una realtà che ben si conoscono i tratti; e si modella come di riflesso alla forza e alle debolezze della coppia.
Michelle Carpente, l’attrice che interpreta Elena, ne sottolinea la perplessità: “Sì, ma in che modo possiamo vivere felici, quali sono i presupposti per mantenere saldo un amore e a lungo? In The Circle Of Love non ci sono risposte, ma può suggerire, credo, delle riflessioni. Anzi – spiga Michelle – la sinossi del cortometraggio potrebbe dare uno schiaffo a chi, in quel momento, si rivede nei panni di Elena o Alessandro. E dunque suggerire di frenare e di non intrecciarsi tra le fila di un amore che definisce, anche solo lontanamente, l’ombra della relazione precedente”.
Il cortometraggio si divide in tre atti che dettano l’euforia dei primi periodi, il silenzio generato dall’assenza, dai contrasti e forse da una pigrizia a non concedersi all’amore perché troppo presi dalle necessità di una società che vorrebbe il genere umano spendibile al progresso e al lavoro. Per poi piombare nell’oblio, fatto di ripetizioni inconsapevoli. Il tutto avviene mediante lo sguardo di Elena, che apre le porte ad un nuovo appuntamento.
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