Com’era prevedibile si avvicina l’obbligo di esibire il Green Pass anti Covid per tutti i lavoratori, del settore pubblico come di quello privato.

Gelmini: “Accelerare sul Green Pass

Si va verso l’obbligo del certificato verde non solo per i lavoratori del pubblico impiego ma anche per quelli del settore privato” ha detto oggi 15 settembre la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini a Radio Rai. “Solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi” ha sottolineato. Il governo, ha aggiunto Gelmini, “è pronto ad accelerare sul Green Pass. Abbiamo intrapreso una strada chiara, il Consiglio dei ministri di domani sarà sicuramente un momento importante“.

Orlando: “Tamponi calmierati ma non gratis

Fanno in qualche modo eco alle parole della ministra quelle del suo collega Andrea Orlando, titolare del Lavoro. “Sicuramente ci sarà un’estensione dell’utilizzo del Green Pass – ha dichiarato – Sulle modalità e i tempi discuteremo nelle prossime ore“. Secondo Orlando, è necessario “calmierare i prezzi dei tamponi” ma “non è giusto che la fiscalità generale intervenga a cancellare un costo che deriva da una scelta“. Intanto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riporta l’Ansa, ha convocato a Palazzo Chigi i sindacati. L’incontro dovrebbe avvenire questo pomeriggio alle 16.30, in vista del Consiglio dei ministri di domani.

Green Pass, l’obbligo fra un mese

Secondo le anticipazioni online del Corriere della Sera, l’obbligo della certificazione verde per ogni luogo di lavoro potrebbe diventare operativo da metà ottobre: fra un mese. Nel decreto approvato la scorsa settimana si era infatti fissata al 10 ottobre l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per i lavoratori che svolgono mansioni nelle Rsa. È dunque, possibile, sostiene il Corriere, che ci si allinei allo stesso giorno. O, diversamente, che si lasci tempo fino al 15 ottobre a chi non è vaccinato per poter ricevere almeno la prima dose. In questo modo più persone sarebbero in possesso del Green Pass. Oltre quella data non si andrà. L’Italia correrebbe il rischio che la curva epidemiologica possa tornare a salire, anche per effetto della riapertura delle scuole e del maggior affollamento sui mezzi pubblici.

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