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Green Pass, obbligo per tutti i lavoratori dal 15 ottobre: multe fino a 1500 euro

Coinvolti 23 milioni di cittadini fra settore pubblico e privato, nessuno escluso, compresi deputati e senatori. Non si rischia il licenziamento ma sanzioni pecuniarie e disciplinari. I controlli spettano ai datori di lavoro

Il decreto sul Green Passè per continuare ad aprire“. Così il premier Mario Draghi ha commentato il varo all’unanimità, da parte del Consiglio dei ministri, delle nuove norme che estendono a tutti i lavoratori l’obbligo della certificazione verde. Fra poco meno di un mese, a partire da venerdì 15 ottobre, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti, dunque: lavoratori pubblici e privati. Sanzioni, multe e sospensione per chi si presenterà sprovvisto del certificato ma niente licenziamento.

Green Pass, dai senatori alle badanti

Il decreto disciplina inoltre i temi dei controlli, dei tamponi a prezzo calmierato, del rilascio del documento dopo la prima dose di vaccino. Otto articoli e 6 pagine, con regole valide fino al 31 dicembre 2021, quando scadrà lo stato d’emergenza. Un provvedimento che coinvolge 23 milioni di lavoratori. Nella lista anche deputati e senatori, così come colf, baby-sitter e badanti. E poi chi lavora a Partita Iva, chi presta occasionalmente un servizio, si pensi solo all’elettricista o all’idraulico. Ai quali, sulla soglia di casa, non sarà più soltanto richiesto di indossare la mascherina ma anche di favorire il Green Pass. Stessa richiesta per i parlamentari.

Cinque milioni senza certificato

Per i lavoratori inadempienti rispetto al Green Pass non ci sarà il licenziamento bensì la sospensione dello stipendio. La ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, fissa però un’asticella: “Mancano all’appello 5 milioni di italiani“. A oggi circa 40 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, confida che “entro fine settembre avremo vaccinato l’80% della popolazione vaccinabile, esclusi quindi gli under 12.” Attualmente siamo al 75%.

Multe fino a 1500 euro

Per coloro che sono colti senza il Green Pass sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Chi controlla il Pass

Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato dipendente sono i datori di lavoro a dover assicurare il rispetto delle prescrizioni relativamente al Green Pass. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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