Nella giornata di ieri, il principe William ha rivelato i finalisti dell’Earthshot Prize. Si tratta di un concorso nato nell’ottobre del 2020 con l’obiettivo di creare e finanziare soluzioni innovative per salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici. E tra i 14 finalisti c’è anche la città di Milano.

La città di Milano è tra i 15 finalisti dell’Earthshot Prize

L’Earthshot Prize è un premio che mette in gioco cifre molto importanti per realizzare dei progetti che potranno cambiare in meglio il decorso della crisi climatica. Dei 15 finalisti individuati al momento, solamente cinque saranno acclamati come vincitori, ricevendo 1 milione di sterline ciascuno. I nomi dei vincitori saranno annunciati il ​​prossimo 17 ottobre e tra questi potrebbe esserci anche la città di Milano.  La metropoli italiana è stata candidata grazie all’iniziativa dei centri di raccolta dello spreco alimentare ideati nel 2019. La campagna, condotta a livello cittadino, è nata per contrastare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente ed ha ottenuto importanti risultati.

I finalisti al premio del principe William

Il principe William si è complimentato con tutti i candidati all’Earthshot Prize, affermando che tra i 700 candidati c’era un altissimo livello. Tra i 15 finalisti, infatti, rientra anche un ragazzo indiano di soli 14 anni, Vinisha Umashankar, che ha ideato un carrello su ruote sul quale ha istallato dei pannelli ad energia solare con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria. Per la categoria che si occupa di proteggere e ripristinare la natura, i finalisti sono stati la Pole Pole Foundation, dalla Repubblica Democratica del Congo, ma anche la Repubblica del Costa Rica e la Restor, dalla Svizzera.

Tra i progetti che mirano al miglioramento della qualità dell’aria, rientrano l’App Blue Map, dalla Cina (un database ambientale), Takachar, dall’India, che trasforma i rifiuti agricoli in bioprodotti vendibili, e Vinisha Umashankar. Per la conservazione degli oceani degli ecosistemi marini, invece, i finalisti sono la Coral Vita, dalle Bahamas, che coltiva corallo sulla terra per ripiantarlo negli oceani, la Living Seawalls dell’Australia, che ricrea gli habitat marini, e la Pristine Seas americana, che si occupa di proteggere 6,5 km quadrati di oceano.

Non solo Milano in pole

A contendersi il premio per la gestione dei rifiuti, al fianco dell’idea di Milano, c’è anche la Sanergy, in Kenya, un’impresa che trasforma i rifiuti organici in fertilizzanti e proteine. Mentre dal Giappone arriva la Wota Box, che trasforma oltre il 98% dei rifiuti idrici in acqua dolce pulita. Per l’energia pulita, infine, i candidati sono l’AEM Electrolyser, messo a punto da Thailandia, Germania e Italia. Mentre dalla Nigeria arrivano le capsule Reeddi, dalla Nigeria. Il Bangladesh, infine, ha ideato Solbazaar, la prima rete mondiale di scambio energetico.

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