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Green Pass obbligatorio: vaccinazioni in crescita, braccio di ferro sui tamponi

Per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, i lavoratori che non si vaccinano non devono essere obbligati a pagarsi il tampone. Ma il Governo è contro la gratuità assoluta: "Altrimenti vaccinarsi o meno è la stessa cosa"

L’obbligo ormai generalizzato del Green Pass – dal 15 ottobre anche per recarsi al lavoro – ha spinto molti italiani che ancora non si erano vaccinati ad assumere la prima dose di siero anti Covid. “A livello nazionale – spiega in una nota il Commissario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolosi è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana.” Inoltre, nella giornata di sabato 18 settembre, “si è riscontrato un aumento del 35% di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso.”

Vaccinati quasi 41 milioni di italiani

Considerando che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare, nei prossimi giorni, l’andamento delle adesioni, sostiene Figliuolo. Si cercherà di capire “se il trend attuale si consoliderà in maniera strutturale“. A oggi hanno completato il ciclo vaccinale 40,9 milioni di cittadini, pari al 75,7% della platea di persone con più di 12 anni, bambini, quindi, esclusi. La campagna vaccinale però ha complessivamente rallentato il suo ritmo dal mese di agosto. Da quando, cioè, non si toccano più le 500mila somministrazioni al giorno. L’obiettivo del Governo resta comunque di raggiungere quota 80% di italiani vaccinati entro la fine di settembre.

Green Pass, i punti da chiarire

Si attendono, intanto, le linee guida del Governo per chiarire alcuni aspetti per l’applicazione delle nuove regole del Green Pass. Nel decreto varato il 16 settembre, che riguarda 23 milioni di lavoratori, sono diversi i nodi da sciogliere. Come controllare il certificato digitale, ad esempio. E come comportarsi se il dipendente non lo possiede. Il ministero della Salute e Palazzo Chigi sono al lavoro e i sindacati studiano i risvolti pratici e legali.

Tampone gratis o no?

I lavoratori che non si vaccinano devono essere “messi nella condizione di non dover pagare il tampone”, ha ribadito il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. La linea dell’esecutivo Draghi, però, è diversa. Avrà un costo più basso e forse una validità più lunga ma non sarà gratis o sotto una certa soglia. “Altrimenti – ha sottolineato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – passerebbe il messaggio politico per cui vaccinarsi o non vaccinarsi è la stessa cosa“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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