Le sorelle Bertè, le anti-eroine della musica italiana
Mia e Loredana, nate entrambe il 20 settembre a tre anni di distanza: due facce della stessa medaglia
Più diverse e più simbiotiche di così non avrebbero potuto esserlo. Nate nello stesso giorno di due anni differenti, il 20 settembre, Domenica (Mia Martini) nel 1947 e Loredana (Bertè) nel 1950. Nate dallo stesso padre da cui entrambe sono scappate, salendo proprio sul treno della musica, mentre una lasciava indietro tutto quello che la famiglia aveva scelto per lei, nome e cognome. E non a caso, dedicando a quel dolore proprio il suo debutto sulla scena musicale, nel 1971, con il primo brano firmato Mia Martini: “Padre, davvero, sarebbe bello vedere il tuo pianto di coccodrillo / Padre, davvero, sarebbe grande sentire il parere della tua amante / Padre, davvero, che cosa m’hai dato? Ma continuare è fiato sprecato / Padre, davvero, ma chi ti somiglia? Ma sei sicuro che sia tua figlia?“.
Il debutto della sorella tre anni dopo, ovviamente, è tutta un’altra storia. Sessuale, spudorato, censurato. A partire dal nome dell’album, che si rifà letteralmente alla pratica di irrompere nudi in luoghi d’incontro aperti al grande pubblico, come eventi e manifestazioni: Streaking. In copertina Loredana Bertè senza niente addosso in 6 scatti diversi. Nella tracklist l’urlo della parola caz*o come nessuno aveva mai osato, in coda al brano Il tuo palcoscenico.
Loredana Bertè e Mia Martini
Due delle più grandi voci femminili della storia della musica italiana avevano appena fatto irruzione sulla scena, con un’identità così diversa da non credere che fossero della stessa pasta. Eppure il loro percorso discografico si intreccerà al punto che, separarlo, rischierebbe anche di mutilarlo. Loredana e Mimì sono sempre state due facce della stessa medaglia, due figlie rinnegate. “Avevo cinque anni e mi sono salvata”, ha raccontato la Bertè a Verissimo. “Mio padre, un padre padrone, prendeva di mira mia madre. Alla nascita della quarta figlia femmina si è defilato, perché lui odiava le donne, comprese le sue stesse figlie”.
Figlie che infatti se ne sono andate senza più voltarsi, ma prendendo di petto la vita – e la musica – con lo stesso piglio offeso e infuocato. Una gridando la sua rabbia con tutto il rock che aveva in corpo, l’altra usando un’estensione vocale fuori dall’ordinario per buttare fuori ogni tomento passato e nuovo. “Era tutto il contrario di me e anche del mio stile – ha raccontato Loredana nel suo libro Traslocando. È andata così – Eravamo la madonna e la migno**a“. Eroine, anti-eroine, femministe senza bisogno d’adottare –ismi: le sorelle Bertè.
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