Può darsi che agli occhi dei canadesi il loro primo ministro, Justin Trudeau, stia cominciando a stancare. Lasciano pensare anche questo gli esiti delle elezioni politiche generali in Canada svoltesi il 20 settembre.
Nessun plebiscito per Trudeau
Trudeau, che compirà 50 anni nel giorno del prossimo Natale, il 25 dicembre, aveva chiesto e ottenuto elezioni anticipate. L’obiettivo? Ricevere dai suoi concittadini la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Così, però, non sembra che sia. Il Partito liberale a cui il premier appartiene, ha vinto la competizione elettorale ma secondo le proiezioni di Cbc e Ctv News, a risultati non ancora definitivi, otterrebbe 156 dei 338 seggi della Camera dei Comuni. Una soglia al di sotto della soglia della maggioranza assoluta (170). I conservatori dell’opposizione otterrebbero invece 121 seggi.
Da 6 anni alla guida del Canada
Alla guida del Canada dal 2015, il premier liberale è a capo di un governo di minoranza dal 2019. Ovvero dopo il rinnovo del mandato da parte degli elettori. Storico, adesso, il terzo mandato da primo ministro. Ma ancora con lo sgambetto di un probabile nuovo esecutivo di minoranza: Trudeau dovrà cercare in Parlamento il sostegno di altri partiti per far passare i suoi provvedimenti. Proprio per uscire da questa situazione aveva sfidato le opposizioni con nuove elezioni anticipate. Nel corso del primo mandato da capo del Governo, fra il 2015 e il 2019, il Partito liberale ottenne la maggioranza assoluta. Qualcosa che adesso ai suoi occhi resta un bel ricordo.
Trudeau: “Lotta alla crisi climatica“
A giudicare dai tweet del premier si direbbe che ha comunque tirato un sospiro di sollievo, dato che non era esclusa a priori una bocciatura del suo operato nei difficili tempi della pandemia di Covid. “Grazie per aver votato, per aver dato fiducia alla squadra dei liberali, per aver scelto un futuro migliore“, ha scritto Trudeau rivolgendosi ai cittadini. “Ci rimandate al lavoro con un mandato chiaro. Per far superare al Canada questa pandemia e verso giorni più luminosi a venire“, ha dichiarato ancora il 49enne, che ha citato tra le priorità la lotta alla pandemia di Covid-19 e la crisi climatica fra le priorità del suo nuovo Governo.
Trudeau, premier figlio di premier
Dopo un inizio piuttosto favorevole e sondaggi incoraggianti, il premier ha avuto una campagna elettorale particolarmente complicata. Non è bastato essere il secondo più giovane capo del Governo mai eletto in Canada, e il primo a essere figlio di un suo predecessore (il padre Pierre). L’erosione del potere si è fatta sentire: la Trudeaumanie del 2015 è apparsa ormai lontana. Le ultime ore della campagna sono state avvelenate per lui anche dallo smacco del patto Aukus fra Usa, Gran Bretagna e Australia per il Pacifico, da cui il Canada è stato escluso. Alla fine Trudeau aveva chiesto un voto strategico. Il ritorno dei conservatori, aveva sostenuto, sarebbe sinonimo di “un passo indietro“, in particolare sulla questione climatica. Quando però non sei più tu a farti inseguire, ma devi correre dietro all’avversario, può darsi che la percezione che gli elettori hanno di te stia ambiando.
Thank you, Canada — for casting your vote, for putting your trust in the Liberal team, for choosing a brighter future. We’re going to finish the fight against COVID. And we’re going to move Canada forward. For everyone.
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) September 21, 2021
LEGGI ANCHE: Aukus, la Francia contro gli Usa: richiamato l’ambasciatore. E Trudeau rischia il posto in Canada