I sindacati che rappresentano i 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio non si presenteranno all’incontro convocato per oggi a Firenze dall’azienda. “Siamo disponibili al confronto, ma in sede istituzionale“, fa sapere la Fiom-Cgil di Firenze. “Chiediamo che sia il ministero dello Sviluppo economico a convocare gli incontri“. Il Tribunale di Firenze si è espresso ieri a favore del ricorso presentato dalla Fiom-Cgil contro i licenziamenti della Gkn. E ha revocato la lettera d’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Sabato scorso 25mila persone hanno sfilato in corteo a Firenze, provenienti da varie parti d’Italia, insieme agli operai di Gkn, contro i licenziamenti decisi dall’azienda all’inizio di luglio.

Gkn, “Comportamento antisindacale

Secondo quanto si legge nel provvedimento del tribunale, “il comportamento antisindacale accertato è consistito nell’aver impedito al sindacato stesso di interloquire, come sarebbe stato suo diritto“. “La rimozione degli effetti di tale comportamento non può che implicare l’obbligo per l’azienda di rinnovare correttamente l’informativa omessa“. E, quale ulteriore conseguenza, “l’obbligo di revoca del procedimento ex L. n. 223/91 iniziato sulla base di una decisione presa in assenza del confronto, necessario anche se non vincolante, con il sindacato“.

Gkn e gli effetti dello sblocco

Per effetto del decreto legge dello scorso 30 giugno è terminato in Italia il blocco generale dei licenziamenti. Una norma determinata dalla necessità di salvaguardare i posti di lavoro nell’anno della pandemia di Covid. Alcune imprese multinazionali si sono da subito mosse nella direzione di licenziamenti di massa. È il caso della Gkn di Campi Bisenzio. Si tratta di uno degli stabilimenti italiani di Gkn Driveline, multinazionale inglese attiva nel settore dell’automotive: produce semiassi ed elementi di trasmissione per Stellantis (ex Fiat) e anche, in piccola parte, per Maserati, Audi, Bmw, Land Rover e persino Ferrari. Ebbene, a colpire, in questo caso, non era stato soltanto il già drammatico licenziamento in tronco dei 422 dipendenti della sede fiorentina. Ma anche la modalità: i lavoratori non avevano ricevuto alcun preavviso ed era stato comunicato loro che avevano perso il lavoro con una mail. Adesso la revoca dei licenziamenti, con provvedimento del tribunale.

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