In occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 29 settembre Papa Francesco concentra la sua catechesi sulla tematica della ‘giustizia‘ intesa in senso lato. Ovvero il passo fondamentale sul quale il Pontefice intende riflettere è ‘l’essere giusti’, giustificati da Dio, perché è così che Egli ci ha creati. Messaggio che si ricollega senza dubbio all’intervento di Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, all’Onu; intervenuto alla Riunione plenaria ad Alto livello delle Nazioni Unite per promuovere la Giornata Internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari, il Monsignor ha invitato le forze militari al disarmo nucleare e ad agire, appunto, nella giustizia.

La catechesi proposta da Papa Francesco durante l’Udienza Generale in Aula Paolo VI è fortemente teologica; ma, come sempre, il Pontefice mostra l’applicazione pratica dei fondamenti cristiani. Essere giustificati da Dio, non vuol dire essere autorizzati a commettere atrocità; piuttosto, essere consapevoli di essere investiti dalla grazia che ci può condurre verso le azioni misericordiose. E quale azione più misericordiosa che ‘lottare’ per la pace? Come lascia trapelare dal suo discorso anche Monsignor Paul Richard Gallagher.

La catechesi del Papa durante l’Udienza Generale

La giustificazione che Dio opera -spiega Papa Francesco- ci permette di recuperare l’innocenza perduta con il peccato“. Tuttavia, come sottolinea anche San Paolo nella Lettera ai Galati, essere ‘giustificati’ da Dio non vuol dire lasciare che la Legge mosaica perda ogni valore; bisogna, invece, continuare ad “osservare i comandamenti“. Gesù si è sacrificato per salvare il suo popolo; in quella salvezza ha dimostrato la vicinanza, la compassione e la tenerezza verso l’uomo, nonostante i suoi peccati.

Ma, come rivela il Santo Padre, il dono dato da Dio non può essere coltivato nelle guerre e nella discordia, ma “ha bisogno di coniugarsi con le nostre opere di misericordia“. Come ricorda San Giacomo, la giustificazione di Dio passa, non solo attraverso la fede, ma anche (e soprattutto) attraverso le nostre opere; di conseguenza il Papa sottolinea: “la giustificazione, se non fiorisce con le opere nostre, sarà lì, sotto terra, come morta. C’è, ma noi dobbiamo attuarla con il nostro operato”. Non sono le violenze e le dittature a garantire la grazia della ‘giustificazione’ divina, ma la solidarietà e il dialogo fra popoli.

Ridurre le spese militari e aumentare la risposta ai bisogni umanitari

Connesso alla catechesi di Papa Francesco durante l’Udienza Generale è l’appello Monsignor Paul Richard Gallagher in occasione della Riunione plenaria ad Alto livello delle Nazioni Unite per la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari; ridurre le spese militari e le guerre e investire nelle opere solidali e umanitarie. “In questo contesto, desidero rinnovare la richiesta della Santa Sede affinché i governi destinino ‘il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari’ alla costituzione di un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri“. Ribadire al mondo la necessità imminente di eliminare le armi nucleari e investire in maniera concreta per la pace e l’abbattimento della fame a livello globale; è un invito a tutti, ma soprattutto ai leader degli Stati che ancora posseggono armi nucleari.

La Santa Sede– rivela Monsignor Gallagher- è grata agli Stati che hanno firmato e ratificato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e incoraggia gli Stati riluttanti ad aderire a questo importante accordo“. La corsa agli armamenti, che crea “un ambiente tecnologico disumanizzante che mantiene e aggrava la diffidenza tra le nazioni” e le spese per gli arsenali nucleari che “sono una fonte di crescente disuguaglianza sia all’interno sia attraverso le nazioni” sono due fattori che creano ambiente fertile alle guerre; al contrario, “la fiducia tra le nazioni giustifica le verifiche, e la Santa Sede sostiene con forza accordi di disarmo verificabili“. L’invito della Santa Sede, dunque, attraverso la persona di Monsignor Gallagher, è quello di “ricalibrare le priorità globali” e progredire verso il totale disarmo nucleare, per garantire pace ed uguaglianza.

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