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Morti sul lavoro, provvedimento del Governo Draghi: “Pene più severe”

Soltanto ieri, nella giornata in cui il premier illustrava la Nota al Def, 5 fra operai e agricoltori hanno peso la vita in altrettanti incidenti. Il premier delinea positivamente il quadro economico complessivo in tempi di pandemia e annuncia il vertice straordinario del G20 sull'Afghanistan sotto la presidenza italiana

Negli ultimi due giorni 10 persone sono morte sul lavoro in Italia. Cinque martedì e altre cinque ieri, mercoledì 29 settembre: lo stesso giorno in cui il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha presentato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF) del Governo.

Incidenti sul lavoro, pene più severe

In apertura della sua conferenza stampa, Draghi ha voluto ricordare le vittime degli incidenti sul lavoro. E ha poi annunciato un provvedimento: ci saranno pene più severe per i responsabili. il capo del governo si è soffermato leggendo nome, cognome ed età delle vittime degli incidenti sul lavoro ed ha espresso “il più sentito cordoglio” suo e dell’esecutivo. “La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage che funesta l’ambiente economico e psicologico del Paese” ha detto il premier.

Da Nord a Sud, strage senza fine

Poche ore prima che Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco illustrassero la Nota al Def, in Italia si erano registrate altre quattro vittime sul lavoro. Due operai in Puglia (uno a Mesagne l’altro nel foggiano), un agricoltore in Alto Adige, un altro operaio caduto da un’impalcatura a a Roma. In serata, a Cologna Veneta (Verona), un uomo è deceduto dopo essere rimasto schiacciato sotto ad un camion, in circostanze ancora da chiarire. Tragedie che aggravano un bilancio, che il giorno precedente, martedì, aveva registrato altre cinque vittime.

Lavoro e Covid, doppia sfida

La partita per il governo non è facile. In questi ultimi mesi il tema della sicurezza sul lavoro è stato legato a doppio filo all’emergenza Covid. Così la prossima settimana l’intervento del Governo andrà ben oltre i confini della pandemia. “Pene più severe e immediate e collaborazione all’interno dell’azienda per individuare precocemente le debolezze in tema di sicurezza lavoro“, è la ricetta individuata da Draghi. Il premier, che lunedì scorso ha visto i sindacati, li ha ringraziati più volte e ha citato, al tempo stesso, Carlo Bonomi, che nell’intervento all’Assemblea di Confindustria, ha parlato di “comitati di lavoratori e impresa“.

L’Italia oggi secondo Draghi

Molti altri, oltre alla tragedia dei morti sul lavoro, i temi toccati da Mario Draghi nella sua conferenza stampa. Il quadro economico del nostro Paese “è di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere 5 mesi fa” ha detto il premier. “Ringrazio Franco con il suo staff e i collaboratori per tutto il lavoro fatto nel corso di quest’anno” ha sottolineato. “Ci sono state già tre leggi di bilancio. Un lavoro straordinario“.

G20 Afghanistan, il 12 ottobre

Sotto la presidenza italiana, inoltre, “ci sarà il vertice G20 straordinario il 12 ottobre sull’Afghanistansull’Afghanistan” ha ufficializzato Draghi. “Si tratta di vedere se è possibile ottenere una comunità di obiettivi fra tutti i 20 paesi più ricchi del mondo“, ha sottolineato. “Prima di tutto – afferma – c’è una esigenza umanitaria, c’è una catastrofe umanitaria che sta per dilagare, perché l’Afghanistan non ha nessun sostegno dal resto del mondo“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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