Negli Stati Uniti si sperimenterà presto, a meno di divieti formali, una pillola contro il Covid. La compagnia farmaceutica Merck chiederà infatti “il prima possibile” l’autorizzazione alle autorità sanitarie. I test “hanno mostrato che il farmaco riduce ricoveri e decessi del 50% quando somministrato a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione“.

La pillola molnupiravir

Se dovesse riuscire a ottenere l’autorizzazione di emergenza, il molnupiravir sarà la prima cura di questo tipo nella lotta alla pandemia di Sars-CoV-2. L’antivirale molnupiravir, messo a punto per fermare il replicarsi del virus, va preso per cinque giorni quattro volte al giorno. La pillola interferisce con un enzima che il Coronavirus usa per copiare il suo codice genetico e riprodursi. Il farmaco ha mostrato analoga attività contro altri virus. In caso di autorizzazione della Food and Drug Administration, il governo Usa si è impegnato ad acquistare 1,7 milioni di dosi del farmaco.

Usa, triste record di vittime

L’attualità della pillola che potrebbe costituire una nuova speranza nella battaglia contro il Covid è particolarmente sentita negli Usa. Oltreoceano, infatti, si è ormai superatala soglia dei 700mila morti per Sars-CoV-2, secondo i dati della Johns Hopkins University. È come se fosse scomparsa quasi l’intera popolazione di Washington o di Boston. E in tutto il mondo, calcola l’agenzia Reuters, le morti per la pandemia sono più di 5 milioni. Gli Stati Uniti hanno visto salire i decessi da 600mila a 700mila morti in soli tre mesi: una media di oltre 30mila vittime al mese. Questo per effetto della diffusione dilagante del virus fra i non vaccinati, sostengono le autorità.

Covid, la graduatoria dei paesi più colpiti

A tutt’oggi, stando alle cifre della Johns Hopkins University, gli Stati Uniti sono il paese più colpito al mondo dal Sars-CoV-2, con 43,6 milioni di casi da inizio pandemia. Al secondo posto il Regno Unito, con 7,8 milioni di casi ma ben 941mila nell’ultimo mese; al terzo l’India con 33,7 milioni di casi ma 845mila nell’ultimo mese: meno della Gran Bretagna. Nella graduatoria dell’ente di ricerca americano l’Italia si colloca al 23° posto – molto più in basso rispetto al 2020, quando il nostro Paese era fra i più colpiti al mondo – con 4,6 milioni di casi da inizio pandemia, quasi 131mila vittime e quasi 116mila nuovi casi nell’ultimo mese.

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